Scoperta la targa (con refuso) per Toro Seduto, "rinnoviamo un'amicizia nata nel 2017"

4' di lettura 01/04/2023 - Civitanova diventa ufficialmente la prima città d’Italia con un piazzale intitolato a Toro Seduto. Con la T maiuscola, a differenza della targa con refuso scoperta questa mattina davanti al palasport di Civitanova Alta, che da oggi in poi porterà il nome del leggendario capo degli indiani d’America.

La cerimonia si è svolta in mattinata alla presenza di Alessandro Martire, delegato in Italia e presso l’Alto Commissariato dei diritti dell’Uomo di Ginevra, della nazione Lakota Sioux di Rosebud, che ha affiancato il presidente della commissione toponomastica Giorgio Pollastrelli, l’assessore all’ambiente Giuseppe Cognigni, che ha fatto le veci del sindaco Fabrizio Ciarapica impegnato ad Esine per il rinnovo del gemellaggio, e il presidente del consiglio comunale Fausto Troiani, che l’idea di intitolare una via o piazza a Toro Seduto la lanciò provocatoriamente nel 2018 in risposta alla richiesta del centrosinistra di fare altrettanto con Anna Frank. Quella che all’epoca parse una boutade è oggi diventata realtà, ancor prima che Civitanova abbia fatto altrettanto per la bambina morta nel lager nazista di Bergen-Belsen (cui sarà intitolato il giardino di via Goito, come stabilito il mese scorso dalla commissione toponomastica), e per rimarcare come quell’idea partisse da più lontano Pollastrelli ha ricordato il protocollo di amicizia tra la Nazione Lakota Sicangu Sioux di Rosebud e il Comune di Civitanova siglato il 18 novembre 2017 dall’allora neo eletto sindaco Ciarapica con lo stesso Martire. «Rinnoviamo un rapporto iniziato allora e che continuerà, il prossimo autunno, con un rappresentazione teatrale che avremo a Civitanova, scritta dallo stesso Martire, per approfondire la storia di quel popolo», ha rimarcato Pollastrelli prima della scopertura della targa.

«E’ una giornata molto importante perché intitoliamo un luogo pubblico a una personalità che ha fatto la storia degli Stati Uniti intorno alla metà dell’Ottocento – ha evidenziato Cognigni – una persona nata libera e morta in una riserva indiana per mano di un poliziotto americano. Un uomo che ha lottato per il proprio popolo ed è questo che ha spinto a questa intitolazione. Parliamo di un vero e proprio genocidio, oggi gli indiani sono circa 9,7 milioni e anche oggi vengono ripudiati dagli americani. Hanno un amore viscerale per la loro terra e la loro tradizione, noi siamo piccoli a loro confronto ma possiamo continuare a coltivare questo rapporto di amicizia e rispetto. Siamo qui con noi e per voi. Ricordo sin da piccolo le parole di Toro Seduto: “uomo bianco, tu potrai portarti via la mia terra, i miei cavalli, i miei bisonti, i miei figli e mia moglie: ma non potrai mai portarti via la mia anima».

Presente anche la Provincia, rappresentata dal vicepresidente Luca Buldorini. «Siamo vicini a iniziative di questo genere, che vedono di nuovo Civitanova in prima fila, avanti rispetto al resto del territorio provinciale – ha aggiunto Buldorini – speriamo sia un punto di inizio per tramandare questo modo di operare, senza strumentalizzazioni, anche in altre città».

Il disvelamento della targa è stato preceduto da una piccola cerimonia con strumenti e indumenti originali degli indiani d’America. Martire ha portato con sé anche una lancia appartenuta allo stesso Toro Seduto. «Non siamo qui per creare un momento di scontro, ma, come dicevano i nativi americani, per essere uniti per temi importanti: l’ambiente, l’ecosistema, il rispetto delle diversità – ha detto Martire – affinché le atrocità subite da quei popoli non accadano più. Rappresentiamo una popolazione che ha subito uno dei più grandi genocidi della storia. Perché questo rapporto di amicizia? In primis per fare degli scambi culturali, tanti anni fa con l’impegno di Bartolomeo Bellesi, scambi che portano la nostra presenza qui ma anche quella di giovani marchigiani in America a conoscere il mondo magico degli indiani d’America. Ma anche per lo sviluppo di corsi accademici: ne abbiamo sviluppati in diversi atenei italiani, da ultima l’Università di Bologna con la nostra socia Giulia che sarà la prossima laureanda in questo percorso. Ma nelle Marche c’è anche un grande tesoro: Alessio Pieralisi, unico europeo a parlare l’antica lingua Lakota, quella di 200 anni fa. Gli stessi anziani delle tribù Lakota sorridono e dicono che uno di loro è qui per portare il loro messaggio. A teatro, infine, porteremo la storia di un cittadino di Filottrano, Giacomo Costantino Beltrami, che fu il primo, a cavallo tra fine Settecento e inizio Ottocento, a raggiungere le sorgenti del Mississippi, incontrando i Sioux e portando in Italia la prima raccolta di oggetti di quella tribù».

La delegazione guidata da Martire si è poi spostata in sala consiliare per un convegno incentrato sulla figura di Toro Seduto.

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Questo è un articolo pubblicato il 01-04-2023 alle 11:10 sul giornale del 03 aprile 2023 - 902 letture

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