No a piazzale Toro Seduto e via Sergio Ramelli, Micucci presenta due interrogazioni: "la giunta spieghi le motivazioni"

3' di lettura 15/03/2023 - Arriverà sui banchi del consiglio comunale la vicenda dell’intitolazione di un piazzale a Toro Seduto. Il capogruppo Pd Francesco Micucci ha infatti protocollato un’interrogazione sulla vicenda che ha sollevato discussioni e polemiche nei giorni scorsi.

Micucci chiede all’amministrazione comunale di riferire in merito alle motivazioni della scelta, chiedendosi però se la stessa non crede sia il caso di fare un passo indietro per non rischiare di «far cadere nel ridicolo la nostra città». «Detta decisione della Giunta Comunale prende spunto non già dalla stretta relazione tra il Tatanka ed il territorio civitanovese, men che meno tra lo stesso ed il territorio regionale e nazionale, visto che non risultano ad oggi ulteriori intitolazioni su scala nazionale al suddetto capo tribù dei Sioux, né relazioni diplomatiche tra Civitanova e Little Bighorn – ricorda il consigliere dem – la stessa prende le mosse da una dichiarazione dell’allora vicesindaco e oggi presidente del consiglio comunale)Fausto Troiani, il quale, dopo aver sbeffeggiato in altri interventi Papa Francesco, l’allora presidente della Camera Laura Boldrini e l’ex ministro Kyenge, si fece beffa anche di Anna Frank, sostenendo appunto che prima di essa avremmo dovuto intestare una via a Toro Seduto, anch’egli in rappresentanza di un genocidio. Appare evidente a tutti che, sebbene si debbano rispettare tutti i morti e tutte le vittime, la Shoah avvenuta durante la Seconda guerra mondiale è di gran lunga più legata alla storia italiana e civitanovese, con cittadini anche locali vittime di quello sterminio e di quelle stragi per mano nazifascista».

Nel mirino di Micucci finisce però anche la scelta di intitolare una via a Sergio Ramelli, studente legato all’organizzazione giovanile dell’Msi, ucciso a Milano nel 1975 per mano di un gruppo di militanti di estrema sinistra. Una delle tante storie legate agli Anni di piombo e allora Micucci chiede di spiegare il motivo della scelta ricaduta su Ramelli. «La sua storia, come quella di molte altre vittime di quegli ambi, che siano essi stati esponenti della estrema destra o dell’estrema sinistra, è sconosciuta ai più e quindi non può essere definita di valore collettivo – dice Micucci – intitolare spazi pubblici ad un unico esponente, pur barbaramente ucciso, dell’allora Fronte della Gioventù rischia di essere interpretato come una intitolazione “di parte” e non invece, come dovrebbero essere le intitolazioni di spazi pubblici, come un momento di memoria collettiva e non divisiva. Questo gesto una decisione che rischia di acuire divisioni: valutazione questa corroborata dallo specifico tratto di strada che si intende intitolare al Ramelli. Tratto di strada che ha già una sua connotazione toponomastica e che già in passato aveva visto il tentativo di un’amministrazione di intitolarlo ad un esponente dell’estrema destra». La nuova via Ramelli, infatti, altro non sarebbe che una porzione dell’attuale via Nelson Mandela, che sostituì nella sua denominazione quella originaria di via Giorgio Almirante, storico leader dell’Msi.

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Questo è un articolo pubblicato il 15-03-2023 alle 15:58 sul giornale del 16 marzo 2023 - 178 letture

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