comunicato stampa
Concessionario in via Aldo Moro, SiAmo Civitanova: "variante scandalosa, gli studi allegati tutti risalenti al 2009"

Scandalosa per i documenti che correlavano la stessa: pareri degli enti preposti (Asur, in primis) del 2009; parere della Provincia di non sottoposizione a Vas del 2009; perizia geologica del 2009. Ma lor signori sanno che si tratta di zona esondabile? Sanno che la morfologia può essere cambiata? Non si sono sentiti in dovere di aggiornare i pareri e gli studi dopo 13 anni, specie alla luce dei cambiamenti climatici che hanno determinato, ad esempio, la tragedia nella zona di Ostra/Senigallia non più di un mese fa?
Nella delibera si legge che l’intervento si innesta nella più ampia programmazione del “riammagliamento”… salvo, poi, sentire l’architetto Strappato dire che il riammagliamento è per ora accantonato. Lo stesso architetto Strappato dice testualmente che la «dotazione pubblica dei parcheggi può essere sufficiente anche eventualmente ad accogliere le attività che sono attualmente esercitate nell’altro edificio commerciale che è la Serra»: ma, allora, i parcheggi servono a La Serra? Dov’è l’interesse pubblico per consentire di snaturare un’intera area e renderla commerciale? Come mai tutto il quartiere Fontanella (a pochi metri di distanza dall’area oggetto di variante) è soggetto al vincolo esondazione ed in questa variante, invece, si può costruire un intero edificio di 3.400 metri quadrati?
Nel semi-incomprensibile (per noi che non siamo tecnici) grafico allegato alla delibera sembra che il bosco urbano ed il parcheggio siano a disposizione della realizzanda pista ciclopedonale sul fiume Chienti: ma la ciclovia dovrebbe essere realizzata ad est della ferrovia, mentre l’area oggetto di variante è a ovest. Non solo: le stesse opere che il privato vuole oggi realizzare e consegnare al Comune con questa variante (bosco urbano, parcheggi) erano previste in una delibera di giunta comunale n.26 del 2020, in cui la Giunta prevede, quale passaggio preliminare improrogabile, la verifica del rispetto della delibera di giunta regionale n. 410/2016 in relazione all’obbligo della bonifica. In tale delibera, le zone verdi che l’amministrazione avrebbe realizzato venivano inserite nel più ampio progetto della ciclovia e sottoposte a verifica Arpam (ecc – cfr DGR 410/2016): come si spiega che quando ad operare è l’ente pubblico bisogna rispettare tutti i vincoli di legge e di regolamento e, invece, quando a costruire è un privato (in variante) tali vincoli vengono cancellati? Nella variante non vi è cenno della Dgr 410/2016. Né l’architetto Strappato ha risposto alla precisa domanda che il consigliere Squadroni poneva in merito.
E’ l’ennesima speculazione edilizia portata avanti da questa amministrazione, con l’avallo di tutti i consiglieri di maggioranza, per la realizzazione di una costruzione che avrà un valore di circa 3,5-5 milioni di euro (valori certificati dalla Banca dati delle quotazioni immobiliari di Agenzia del Territorio) a favore del privato, “monetizzata” dal Comune con una rotatoria in via Aldo Moro del valore di circa 250.000 euro che probabilmente, a detta dello stesso architetto Strappato, neppure si farà. Quando questa amministrazione inizierà a pensare veramente ai civitanovesi, facendo opere per la collettività?
Tra i documenti manca anche lo studio del traffico; o, forse, pensano che il carico di auto che transitano in quella zona, sia lo stesso del 2009? Un punto nevralgico della città (il suo ingresso) verrà ancora più intasato da auto ed attività commerciali, con un rischio esondazione non fugato da precisi ed aggiornati studi; una colata di cemento a vantaggio di privati. Come sempre. D’altro canto, nel suo intervento, l’ex assessore Troiani ha candidamente confermato che «le varianti per il pubblico non esistono. Tutte le varianti che vengono chieste, per lo meno nei 5 anni che c’ero io, erano state chieste da privati». E, dunque, quali opere per la collettività sono state chieste/monetizzate da questi privati? Dove sono? Di quali varianti parla?
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