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Consiglio comunale, l'opposizione lascia l'aula: "documentazione in ritardo"; ok alle varianti urbanistiche e a variazione di bilancio da 6 milioni

Murri si era fatta portavoce del malcontento e, regolamento consiliare alla mano, aveva proposto il rinvio della trattazione della variante di Palazzo Ciccolini. Richiesta rifiutata dalla maggioranza dopo che anche il segretario ha difeso a spada tratta il procedimento utilizzato dagli uffici comunali. E così, dopo la discussione sul progetto che dovrebbe veder sorgere 19 alloggi popolari negli spazi della ex scuola media grazie a un contributo regionale da 3,1 milioni (soldi che però non basteranno per arrivare fino in fondo) e dopo quella sulla variante per la realizzazione di un concessionario in via Aldo Moro, tutte le forze di opposizione hanno lasciato l’aula. Di fatto, però, sul piatto erano rimasti tre punti puramente tecnici: l’adeguamento delle tariffe sugli oneri di urbanizzazione, la ratifica di variazione d’urgenza già approvata in giunta che introitava circa 406 mila euro di fondi per la palestra di via Costantino, arredi scolastici e acquisto di un veicolo elettrico, e infine una corposa variazione di bilancio con sul piato modifiche per circa 6 milioni di euro, in larga parte per fondi provenienti dal Pnrr.
In precedenza, la seduta si era scaldata proprio sui due punti legati all’urbanistica, ovvero Palazzo Ciccolini e concessionario in via Aldo Moro, entrambi comunque passati coi voti della maggioranza (anzi, sul primo c’è stato anche il sì di Piero Gismondi). Il progetto di Palazzo Ciccolini prevede, come detto, la realizzazione di 19 mini-appartamenti delle dimensioni di 40-50 metri quadrati l’uno, ma i 3,1 milioni di contributo regionale non dovrebbero bastare per arrivare a completamento dell’opera. Ma l’amministrazione comunale ha preferito intanto introitare questo corposo finanziamento per recuperare un immobile importante nel cuore del borgo antico e poi strada facendo tentare di raggranellare i fondi rimanenti: non a caso la richiesta di contributo originaria da parte del Comune alla Regione era stata di 4 milioni. «E’ un progetto che è frutto solo della volontà di incassare fondi, non c’è una vera idea di fondo: abbiamo un immobile abbandonato, ci sono soldi per poterlo recuperare, va bene così – ha rimarcato il dem Francesco Micucci – si procede senza una visione e il fatto che i soldi non basteranno per completare l’opera ne è la dimostrazione». «Non è vero: crediamo in una visione di Civitanova Alta come borgo in cui la gente vive, questa progettualità va nella direzione giusta», difende la scelta il capogruppo leghista Giorgio Pollastrelli.
Accesa la discussione anche sull’altra variante, che andrebbe a vedere realizzato un concessionario auto in un terreno tra via Aldo Moro e il fiume Chienti, nei pressi de La Serra per intenderci. Una struttura da 3.400 metri quadrati con un ampio parcheggio (che dovrebbe essere ampliato di ulteriori 30 posti rispetto al progetto originario) e viabilità di raccordo, mentre il Comune otterrebbe in cambio una nuova rotatoria del valore di circa 250 mila euro nei pressi del piazzale dello stadio e un collegamento ciclopedonale con la ciclabile del Chienti. «Si va ad ingolfare ulteriormente una zona già sovraffollata a livello commerciale, con il supermercato di via Fontanella che presto andrà ad aggiungersi ulteriormente e nessun parcheggio presente nell’area: basta guardare cosa succede ogni volta che c’è una serata alla Serra», ha sottolineato Gismondi. «Va valutato bene il rischio di esondazione, visto che siamo a due passi dal fiume Chienti: servono pareri firmati da tecnici che attestino che vada bene così», ha rimarcato Mirella Paglialunga. Alla fine, comunque, anche questa variazione è andata in porto coi sì della maggioranza.
Discussione accesa in precedenza anche sulla mozione del Pd per l’istituzione di un capitolo di bilancio di 800 mila euro con fondi provenienti dagli utili dell’Atac da destinare alle famiglie bisognose. La maggioranza ha controproposto di emendare la mozione togliendo la cifra e togliendo il riferimento all’Atac e la cosa non è andata giù ai dem. «E’ arroganza politica quella della maggioranza, se vogliono facciano un loro atto, non che vengano a stravolgere una proposta del partito depotenziandola del tutto – ha tuonato Micucci – così come viene posta dalla maggioranza, si tratta solo di un bicchiere di acqua fresca, una chiacchiera da bar». Alla fine la maggioranza ha votato la sua proposta, che sottoscrive un generico impegno per l’amministrazione comunale costituire un fondo per le famiglie bisognose. Modi, tempi e soldi non sono specificati.
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