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L’evoluzione delle Risorse Umane in azienda

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Il raggiungimento degli obiettivi aziendali e la realizzazione delle strategie pianificate sono elementi direttamente collegati al capitale umano e al benessere dei dipendenti. Un clima lavorativo sano è infatti propedeutico al successo del business e, per questo, è necessario che l’azienda ponga in essere tutte quelle attività utili a rendere i membri del personale completamente coinvolti nell’organizzazione e soddisfatti, così da creare un rapporto di fiducia con il datore in grado di portare benefici in termini di produttività e crescita.

In quest’ottica, risulta quindi fondamentale che i soggetti facenti parte della forza lavoro non vengano intese unicamente come semplici risorse il cui impegno è importante unicamente ai fini del fatturato e il business, al pari di macchinari e materie prime, ma veri e propri fulcri essenziali dell’azienda, con i loro bisogni, esigenze e peculiarità personali. Non è un caso infatti che sempre più realtà imprenditoriali abbiano cambiato approccio nei confronti dei dipendenti passato dalla classica gestione delle Risorse Umane al People Management che, come suggerisce il nome, ha messo al centro le persone, con l’obiettivo di massimizzare la loro soddisfazione, valorizzare e migliorare le loro competenze e, di conseguenza, ottenere risultati migliori in termini di performance e produttività.

Cos’è il People Management

Come accennato in precedenza, rispetto al passato, i dipendenti oggi vengono presi in massima considerazione, non monitorando unicamente gli aspetti relativi alla loro operatività, ma anche e soprattutto quegli elementi che fanno parte della sfera personale ed emotiva e che inevitabilmente impattano, negativamente o positivamente a seconda dei casi, sull’andamento aziendale. Un approccio nuovo che rimane sempre sotto la responsabilità del reparto delle Risorse Umane, sostituito come detto dal più consono termine People Management, e che deve essere curato in ogni minimo particolare. Un compito non semplice vista la grande mole di lavoro che devono svolgere le HR quotidianamente, ma che deve essere considerato con la massima priorità (leggi l’approfondimento su hr people). Fino a qualche tempo fa, infatti, quando si parlava di gestione delle Risorse umane ci si riferiva ad attività sostanzialmente amministrative che contemplavano le variabili unicamente collegate alla vita lavorativa del dipendente, come il controllo degli orari di lavoro, i turni, le ferie, la busta paga, etc. Fattori che spesso risultano essere ripetitivi e che tolgono moltissimo tempo al reparto dedicato, impegnato in pratiche a basso valore aggiunto, e quindi impossibilitati ad osservare gli altri aspetti del singolo lavoratore. Per ovviare a questa criticità, risparmiando sia tempo che denaro in termini di costi fissi, sempre più aziende si stanno dotando di software gestionali dedicati alle Risorse Umane che, grazie all’automazione, riescono a portare avanti queste mansioni con velocità e precisione, consentendo al team di potersi dedicare con maggiore impegno alle persone, instaurando un dialogo continuo, con una comunicazione trasparente e la capacità di ascoltare gli specifici bisogni dei lavoratori, l’insorgere di eventuali problemi e proporre soluzioni in grado di ristabilire i livelli di soddisfazione e benessere del singolo dipendente. In questo modo, l’azienda potrà contare su un capitale umano che psicologicamente si sente vicino all’azienda per la quale lavora, constatando l’attenzione che quest’ultima ha nei suoi confronti, e di conseguenza impegnandosi al massimo per il raggiungimento degli obiettivi e dei livelli di produttività attesi.

L’importanza del work life balance

In questo contesto assume un’importanza prioritaria quello che viene definito il work life balance. Con questo termine si indica l’equilibrio per il dipendente tra la vita lavorativa e quella privata. Un lavoratore deve infatti poter coniugare da una parte il suo impegno professionale e dall’altra il suo desiderio di dedicarsi alla sua sfera personale, al tempo libero e alla famiglia in un contesto in cui questi elementi viaggiano in parallelo e mai in contrasto tra loro. Un’azienda che vuole disporre di un capitale umano efficiente e performante deve tenere conto di questi aspetti, evitando di sovraccaricare di lavoro il dipendente così da non incorrere nel burn out lavorativo, vale a dire la circostanza nella quale l’eccessivo impegno può portare a depressione, apatia, mancanza di iniziativa e impegno, con risvolti negativi per il business stesso.



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