Omicidio Ogorchukwu, un minuto di silenzio in Consiglio Regionale, mentre 150 artisti fanno fronte comune contro la Lega

7' di lettura 02/08/2022 - Un minuto di silenzio oggi in Consiglio regionale per ricordare la memoria di Alika Ogorchukwu. Al termine dello stesso, è intervenuto il presidente della Regione Francesco Acquaroli per ribadire la necessità che lo Stato fornisca una risposta adeguata nel condannare senza appello il responsabile. Solidarietà per la famiglia e un messaggio rivolto alle “comunità dei cittadini del mondo”.

«L’efferato delitto di Alika ha stordito la nostra comunità. Non ci sono parole – ha proseguito Acquaroli – per un assassinio tanto bestiale quanto futile, perché non sarebbero adeguate alla risposta che uno Stato civile e democratico deve saper dare nel condannare senza appello il responsabile e nelle stesso tempo nel saper fornire rieducazione e cura. Il pensiero dei marchigiani è per la famiglia di Alika, una persona prima di tutto, poi cittadino del mondo e marchigiano elettivo»

Secondo il Presidente, però, non possono essere nascoste alcune carenze evidenziate da quanto accaduto. «La società liquida della spettacolarizzazione – ha stigmatizzato – ha paralizzato chiunque fosse presente, impedendo di intervenire per fermare il delitto. A noi il dovere ineludibile che non ci siano più situazioni di questo tipo. Solo traendo la lezione di ricucire la tela bucata dei valori che l’assassinio di Alika ha svelato, il suo sacrificio umano non andrà perduto».

Ribadendo la solidarietà e la vicinanza alla famiglia, il Presidente ha concluso il suo intervento rivolgendosi «alle comunità dei cittadini del mondo che vivono nelle Marche. A loro la più totale disponibilità per costruire il futuro in pace e con il rispetto di ogni vita umana».

Anche le Acli delle Marche vogliono esprimere vicinanza e cordoglio alla famiglia di Alika Ogorchukwu. «Da questo fatto di cronaca emerge un’ulteriore e terrificante aspetto che ha permeato la società moderna: l’indifferenza – rimarca l’Acli Marche – definita il male del nostro secolo, l’indifferenza, con la globalizzazione ha raggiunto proporzioni gigantesche. Non avere a cuore gli altri è un peccato mortale. Don Andrea Gallo la definì "l’ottavo vizio capitale", pericoloso quasi come la violenza. E’ indifferente chi chiude il cuore e non prende in considerazione gli altri, chi chiude gli occhi per non vedere la realtà, chi si mette al riparo per non essere scalfito dai problemi altrui. Gramsci scriveva: "odio gli indifferenti: credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è l’oblio è parassitismo è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti ". Einstein sosteneva che a minacciare il Mondo non fossero le persone che fanno del male, bensì quelle che il male lo tollerano. In effetti l’efferato omicidio di Alika si è consumato sotto lo sguardo indifferente e tollerante di molti. Anche Papa Francesco nel gennaio del 2016 aveva denunciato vigorosamente il male dell’indifferenza, non un male qualunque ma il peggiore dei mali. Ha sottolineato il Santo Padre come all’ombra dell’indifferenza si siano compiuti i peggiori crimini dell’umanità ma, “ai nostri giorni - continuava il Papa - essa ha superato decisamente l’ambito individuale per assumere una dimensione globale e produrre il fenomeno della “globalizzazione dell’indifferenza”. L’opulenza e la cultura del benessere ci hanno portati a pensare troppo a noi stessi rendendoci sordi alle grida degli altri e ciechi persino di fronte ad un delitto. Siamo illusi dal futile e dal provvisorio e viviamo in bolle di sapone belle ma superflue che ci portano all’indifferenza verso l’altro. Ci siamo abituati alla sofferenza dell’altro, essa non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro! Le Acli scelgono un atteggiamento di silenzio e di rispetto del dolore della famiglia di Alika la politica non strumentalizzi la tragedia di Civitanova».

Anche 150 tra artisti, filosofi, scienziati ma pure semplici cittadini hanno formalizzato una lettera aperta per dire no alle speculazioni politiche della Lega Nord sui fatti drammatici di Civitanova Marche, chiamando all'appello tutti gli intellettuali e gli artisti. La lettera, promossa dal regista Alessandro Negrini e dallo scrittore Angelo Ferracuti, ha raccolto tante adesioni, da Franco Arminio, il filosofo Roberto Mancini, i giornalisti Mario Di Vito e Loris Campetti, tante sezioni dell'Anpi da tutta Italia, associazioni culturali e cittadini delle Marche e non solo.

«Il recente omicidio di Alika Ogorchukwu ha rappresentato per tanti, dentro e fuori le Marche, un momento di tale sgomento, un punto di non ritorno da imporre riflessioni lungamente dovute, che travalicano i confini regionali, e la messa in discussione di un terreno lungamente alimentato e reso fertile da una società che ci vuole soli e tutti contro tutti (ma mai, mai contro chi genera le disuguaglianze che questo terreno lo fecondano). In questo terreno avvelenato di paura si è immediatamente inserita, 24 ore dopo l’omicidio di Alika, la Lega Marche: tramite la dichiarazione del suo commissario Riccardo Augusto Marchetti, ha diramato un ampio commento che riteniamo vergognosamente lesivo non solo della vittima e dei suoi familiari, ma di tutti i cittadini che si ritrovano a condividere con disorientamento questo dolore collettivo. Nella dichiarazione si legge: “Vergognoso che succedano cose simili in pieno centro, Salvini è stato l’unico ministro dell’Interno a garantire la sicurezza del Paese azzerando gli sbarchi e investendo ingenti risorse per aumentare l’organico delle Forze dell’Ordine". Quale sia il collegamento tra “gli sbarchi azzerati” e la morte a bastonate e strangolamento di Alika Ogorchukwu per mano di un italiano in pieno giorno, davanti a persone che riprendevano con il cellulare senza intervenire, si fa fatica a capirlo. La Lega Marche prosegue "Mentre la sinistra e la stampa asservita al Pd si affannano a combattere un nemico inesistente come il fascismo, la Lega vuole lavorare con serietà e concretezza per garantire sicurezza agli italiani – ha proseguito ancora Marchetti – non appena torneremo al governo, stavolta insieme al centrodestra unito, metteremo subito in campo misure in grado di tutelare i cittadini e la loro incolumità". E ha concluso: "La sicurezza è da sempre una delle nostre priorità, non permetteremo che gli italiani continuino a vivere nella paura". Anche se in questo caso gli italiani tutto sembravano tranne che impauriti, mentre un altro italiano uccideva un uomo a bastonate. Come artisti, intellettuali ed operatori del settore culturale che vivono o hanno operato nella Marche, insieme a chi ovunque in Italia sente di non poter rimanere inerte, riteniamo ineludibile manifestare sdegno nei confronti di questa dichiarazione. Per questa ragione chiediamo inoltre alla Presidenza della Regione Marche e al sindaco di Civitanova Marche una immediata condanna non solo di ogni forma di razzismo ma della bieca strumentalizzazione politica da parte della Lega Marche di questo tragico evento. Che almeno al cittadino marchigiano Alika venga evitata la rimozione sociale della sua morte, il colpo di spugna che sfuma i contorni e confonde i piani, esito al quale, inevitabilmente, qualsiasi strumentalizzazione politica conduce».

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Questo è un comunicato stampa pubblicato il 02-08-2022 alle 17:02 sul giornale del 03 agosto 2022 - 173 letture

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