"Nelle Marche 100 mila persone senza medico di famiglia", l'associazione Noi Allergici scrive a Saltamartini e Leonardi

medico foto generica 8' di lettura 26/01/2022 - Ogni giorno riceviamo le testimonianze dei pazienti che si rivolgono alla nostra associazione per segnalare le difficoltà che stanno incontrando a fronte delle criticità del sistema sanitario pubblico conseguenti la carenza dei medici (medici di base, dei medici di pronto soccorso e dei medici specialistici delle diverse specialità mediche) che risultano aggravate dalla nuova ondata della pandemia.

Dobbiamo prendere atto che oggi nelle Marche mancano 100 medici di famiglia, ci sono 100mila marchigiani senza medico di base e mancano già oltre 60 medici del 118, senza parlare del problema delle liste di attesa sempre più drammaticamente lunghe per visite specialistiche del SSN. Solo chi ha le possibilità economiche può rivolgersi alla sanità privata che negli anni si è strutturata ed è diventata l’unica alternativa, ma non per tutti.

Per il prossimo triennio la situazione è decisamente peggiorativa ed assumerà toni sempre più drammatici.

Del problema della carenza prospettica dei medici se ne parla da anni ed è sicuramente conseguenza di una gravissima e colpevole mancata programmazione governativa (che va indietro almeno di 10/15 anni) che non è riuscita a correlare la risposta del sistema sanitario, ivi compresa l’offerta formativa universitaria, al fabbisogno e alle reali esigenze di cura.

La nostra associazione, la Federazione nazionale a cui apparteniamo, Federasma ed Allergie – Federazione Italiana Pazienti Odv Onlus, e le associazioni che ne fanno parte, hanno sollevato da anni la problematica, particolarmente preoccupante per la specialità di allergologia, e anche lo scorso anno inviato delle pec al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Sanità ed al Ministro dell’Università e della ricerca, consapevoli della necessità di implementare sinergie e connessioni tra Stato e Regioni al fine di garantire nel breve e medio periodo una adeguata copertura alle essenziali esigenze di cura, sollevando pertanto il dovuto allarme e, nuovamente, abbiamo dovuto fare ora richiedendo l’adozione di provvedimenti urgenti ed un incontro.

Purtroppo dopo anni che se ne parla i preannunciati e temuti scenari legati alla carenza di organico nel comparto sanitario si sono purtroppo verificati e nonostante tutti i disservizi del servizio sanitario pubblico si continua a mantenere attivi rilevanti ed inaccettabili blocchi di accesso ai percorsi universitari di medicina e ai successivi corsi di specializzazione medica.

Sul fronte organizzativo del SSN non sono stati adottati adeguati provvedimenti che consentano di organizzare in modo più efficiente e secondo logiche di priorità il ridotto organico in particolare dei medici che in taluni settori (vedasi la medicina di urgenza) sono ridotti allo stremo, costretti a lavorare in contesti e in condizioni che non consentono di assicurare l’erogazione di adeguati servizi. Tutto ciò si traduce in rischi per la salute sia dei nostri pazienti e dei cittadini tutti che vi ricorrono che dei sanitari stessi, come purtroppo testimoniato dalla cronaca, frequentemente coinvolti in dinamiche di “burn out” lavoro correlato.

Occorre sottolineare a tale proposito che, date in parte le carenze dei servizi territoriali di base nel contesto delle cure primarie e date le trasformazioni della patologia di base, sempre più complessa e articolata per l’aumento dell’età media, delle comorbilità, delle fragilità, i Pronto Soccorso e l’intera l’area critica che presidia il sistema di emergenza-urgenza sono luoghi che assorbono questa crescente domanda di cura sopperendo a tali evidenti carenze. Per esercitare tali prerogative sono richieste oltre alla specifica attitudine (“know how” e “skill” specifiche) eccezionali capacità organizzative, flessibilità, versatilità che sono parte integrante di una professionalità preziosa che va promossa, ricercata ed incentivata e non solo bloccata già in fase di accesso come da anni si sta facendo.

Non preoccupa quindi soltanto la carenza di un certo tipo di professioni sanitarie ma il trend di progressivo abbandono che va assolutamente arginato aprendo in primis una profonda riflessione sulle scelte strategiche sinora effettuate che, mai come adesso, devono essere orientate al reperimento delle risorse umane e organizzativo/strutturali, privilegiando la tempistica di accesso al servizio sanitario pubblico e la qualità delle cure.

Basta leggere le notizie riportate ogni giorno dai giornali, purtroppo gravi ed in prospettiva molto allarmanti, per agire responsabilmente fin da ora nell’ottica di assicurare un inderogabile caposaldo della nostra Costituzione che è il diritto alla cura.

Pertanto, unitamente alla Federazione nazionale e alle altre associazioni che ne fanno parte, riteniamo opportuno intraprendere tutte le iniziative finalizzate a tutelare i diritti e la salute dei nostri pazienti affetti da malattie respiratorie e allergiche e di tutti i cittadini, richiedendo che chi assume oggi le responsabilità decisionali e di governo non si limiti a dire che il problema viene dal passato e da chi ha governato nei decenni precedenti ma adotti con urgenza le dovute iniziative, per favorire la rimozione delle cause che hanno determinato l’attuale carenza di personale sanitario, al fine di assicurare l’erogazione di un adeguato servizio da parte del sistema sanitario pubblico.

Noi allergici è l’associazione dei pazienti allergici con sede in Civitanova Marche, affiliata a livello nazionale a Federasma e Allergie – Federazione Italiana Pazienti Odv, fondata da pazienti per rappresentare la rilevanza delle patologie allergiche ed i loro bisogni, bisogni disattesi che vedono negli anni la sempre maggiore carenza di medici specialisti e delle strutture di allergologia/immunologia e la sempre più critica mancanza della continuità diagnostico-terapeutica che anche in tempi di emergenza pandemica è un tema dirimente.

Le allergie, e tra queste le allergie a rischio di anafilassi con conseguenze potenzialmente fatali (alimentari, farmaci, imenotteri) e le allergie respiratorie, sono in significativo aumento a causa non solo per dell’inquinamento e per dello stile di vita poco sano, ma anche per il ritardo diagnostico., ed in tale ottica risultano essere fondamentali oltre ad un’adeguata formazione per l’attuazione di programmi di prevenzione, una presa in carico tempestiva ed appropriata che preveda l’avvio del paziente ad un percorso volto alla diagnosi precoce, a piani terapeutici appropriati e personalizzati e un adeguato follow-up. Tutto questo sarà possibile se la presa in carico avverrà precocemente già da parte dei pediatri e dei medici di famiglia che sono i primi oggi a mancare nell’organico del SSN con l’aggravante che quelli che restano, li stanno facendo trasformare in burocrati.

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Stefano Torresi

Associazione Noi Allergici Adv





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 26-01-2022 alle 17:37 sul giornale del 27 gennaio 2022 - 192 letture

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