Calcio: super green pass obbligatorio per gli over 12, il grido della Boca, "rischiamo conseguenze disastrose"

Non sono bastate, infatti, le chiusure del 2020 e parte del 2021 a preoccupare le società sportive, perché oggi ci si trova davanti ad una scelta drammatica: escludere da ogni attività chi non è in possesso di certificazione verde. Al netto, infatti, dei protocolli che ammettono allenamenti individuali, seppur in gruppo, ma senza contatto, è terrificante il clima che si respira in questi giorni. «Non entro in merito alle battaglie ideologiche tra sì e no vax, perché non mi interessa essere preso per la giacchetta da una o l'altra fazione – esordisce il presidente della Boca Civitanova Emanuele Trementozzi – voglio concentrarmi sulle conseguenze disastrose che avrà l’interruzione dell'attività sportiva per milioni di ragazzi, dai 12 anni in su, ai quali viene tolta la passione e la possibilità di divertirsi con i compagni. Conseguenze ancor più impattanti se pensiamo a minorenni che, da qualche giorno a questa parte, sono costretti a stare davanti ad un divano o ad una play station solamente perché respinti da un decreto che rischia di far scomparire lo sport in generale. Si è sempre discusso sulle finalità sociali, psicofisiche e aggregative che caratterizzano l'attività sportiva, di qualunque disciplina si parli, ma oggi tutto questo è stato sacrificato. Come spiegheremo in futuro ai nostri ragazzi che lo sport è vita, socialità, divertimento e sacrificio? Come invoglieremo a tornare a fare allenamento, se oggi stiamo dicendo loro di starsene a casa?».
Il presidente della Boca avanza anche delle proposte, non limitandosi alle critiche fine a se stesse. «Passi per il non utilizzo degli spogliatoi, essendo posti al chiuso di pochi metri quadri la maggior parte delle volte. Passi per la distinzione tra attività al chiuso e all'aperto, ma non è possibile sconfessare studi di qualche mese fa ed equiparare tutto. Nei mesi scorsi si è detto chiaramente che, all'aperto, le possibilità di contagio sono ridotte al lumicino. E infatti, ad aprile, furono ammessi inizialmente solo gli sport non al chiuso nei primi tempi della ripartenza. Perché oggi questa marcia indietro, pericolosissima, che taglia fuori milioni di minorenni appassionati di sport? Mi auguro che le istituzioni, sportive e non, si facciano sentire. Perché la voce di una società rimane fine a se stessa se, chi ha potere, non sostiene una battaglia che può salvaguardare il futuro dello sport italiano».
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Questo è un comunicato stampa pubblicato il 17-01-2022 alle 12:27 sul giornale del 18 gennaio 2022 - 233 letture
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