Porto Recanati: imprenditoria femminile, la storia di Pina Telesca, dalla vendita porta a porta al successo

4' di lettura 25/02/2021 - Innalzare l’occupazione delle donne, da un punto di vista sia qualitativo sia quantitativo. Aumentare il tasso di occupazione femminile, che in Italia non arriva al 50%. Sostenere l’avvio di aziende a conduzione femminile o a prevalente partecipazione femminile.

Sono alcuni degli obiettivi dichiarati dal Recovery Plan per favorire l’accesso di un numero maggiore di donne nel mondo del lavoro, fattore che consentirebbe un aumento del Pil fino a 7 punti percentuali.

L’Italia è molto indietro, ma ci sono settori economici in controtendenza: uno di questi è la vendita a domicilio, dove la parità di genere è, da sempre, realtà. Nelle imprese associate a Univendita – la maggiore associazione di categoria del settore – le donne rappresentano il 69,2% di chi svolge un’attività di tipo imprenditoriale, mentre è del 90,5% la quota femminile sul totale della forza vendita. «Nelle imprese associate Univendita ci sono oggi 8.690 donne imprenditrici – spiega il presidente di Univendita Ciro Sinatra – Sono venditrici professioniste oppure collaboratrici delle aziende associate che hanno assunto ruoli di coordinamento a vari livelli della rete commerciale e che offrono opportunità di crescita professionale a tante altre persone».

Una delle storie più emblematiche raccontate da Univendita è quella della portorecanatese Pina Telesca, professionista che ha imboccato con decisione la strada dell’autoimprenditorialità, senza avere esperienze precedenti nella vendita a domicilio. A 57 anni anche lei è partita dalla passione per i cosmetici, in questo caso quelli di Uniquepels, alta cosmesi prodotta in Trentino. «Prima di entrare in questa azienda avevo fatto tanti altri lavori che mi lasciavano poco tempo per seguire le mie figlie – racconta – ho cominciato con la vendita di prodotti di bellezza per sfida con me stessa e convinta della bontà di quello che proponevo». In poco tempo il passaparola permette a Telesca di crearsi un buon giro di clienti: dopo un solo anno apre la partita Iva e dopo due l’azienda le propone di occuparsi dello sviluppo commerciale della sua area, addestrando e gestendo altre consulenti e team leader. Diventare imprenditrice è stato per lei un passaggio sereno perché l’azienda le è sempre stata vicina e l’ha aiutata a sviluppare la forma mentis necessaria, oltre a garantire formazione e strumenti. «Anche quest’anno sostegno e affiancamento non sono mai mancati – conclude – abbiamo approfondito la conoscenza dei social aprendoci un mondo, ma non solo, l’azienda si è preoccupata anche del nostro benessere psicofisico, per esempio mettendoci a disposizione video-corsi di pilates. È un piccolo esempio per sottolineare che, nei momenti difficili, avere al tuo fianco una realtà solida fa tutta la differenza».

La vendita a domicilio è una professione che dà spazio alle donne perché basata su meritocrazia, autonomia organizzativa e flessibilità. «Si può partire da zero e arrivare a farne un’attività imprenditoriale a tempo pieno – sottolinea Sinatra – Grazie alla formazione gratuita e al sostegno continuo da parte delle aziende tutti possono seguire percorsi di crescita senza alcuna discriminazione e possono puntare ai massimi risultati e riconoscimenti».

A testimoniare quanto dichiarato da Sinatra ci sono le storie di successo che arrivano direttamente dalle collaboratrici delle aziende associate, come quella di Pina. «Hanno tutte un comune denominatore – fa notare Sinatra – che è anche una peculiarità del nostro settore: nella vendita a domicilio si è autonomi ma non si è mai soli. Un approccio che ha dimostrato tutta la sua forza proprio negli ultimi mesi, che sono stati difficili in particolar modo per chi ha un’attività in proprio, e addirittura catastrofici per le lavoratrici donne».

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Questo è un comunicato stampa pubblicato il 25-02-2021 alle 11:12 sul giornale del 26 febbraio 2021 - 205 letture

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