"Una tragedia per troppo tempo volutamente sottaciuta", Civitanova ricorda le vittime delle foibe

8' di lettura 10/02/2021 - In mattinata l’amministrazione comunale insieme alle scuole ha celebrato, il “Giorno del Ricordo”. L’iniziativa è stata organizzata dalla Presidenza del consiglio comunale ed ha visto la partecipazione di cittadini, studenti ed insegnanti.

La cerimonia di commemorazione è stata aperta con la deposizione di una corona di alloro da parte del Sindaco Fabrizio Ciarapica, del presidente del consiglio comunale Claudio Morresi e dell’assessore ai servizi sociali Barbara Capponi, presso il Monumento dei Martiri delle Foibe in piazza Abba. Le celebrazioni sono proseguite con una apposita riunione del Consiglio Comunale, organizzata, in rispetto della normativa anticovid, in videoconferenza, aperta anche alla partecipazione di studenti e docenti.

«Il Giorno del Ricordo è stato istituito per legge nel 2004 – ha Morresi – al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. A tal riguardo, desidero ricordare che l’anno scorso, con riferimento agli eccidi delle foibe, il presidente della repubblica Sergio Mattarella disse che si trattò di una sciagura nazionale alla quale i contemporanei non attribuirono, per superficialità o per calcolo, il dovuto rilievo. Ho ripreso tali parole per evidenziare che l’indifferenza è il nostro principale avversario, come disse anche Liliana Segre in occasione della Giornata della Memoria. Ciò costituisca un monito per il futuro. Mi compiaccio con gli studenti e con i docenti per la loro fattiva collaborazione per celebrare insieme e ricordare questo importante giorno».

«Ringrazio voi tutti per la partecipazione – ha dichiarato Ciarapica – siamo qui, come abbiamo fatto qualche settimana fa per il Giorno della Memoria, per ricordare fatti gravi della nostra storia recente, una storia tutta italiana, affinché un numero più ampio di studenti, seppur in modalità diversa dagli scorsi anni causa pandemia, possa partecipare e conoscere un periodo triste e drammatico dell’Italia e per non commettere più in futuro errori così grandi. Solo nel 2004, si ottenne un riconoscimento di una tragedia che per molti anni era stata sottaciuta anzi omessa intenzionalmente e solo da quella data possiamo parlare ufficialmente del Giorno del Ricordo. Le motivazioni di un tale grave ritardo sono molte e complicate e comprendono anche responsabilità di grandi capi di governo, forze contrapposte politicamente che per tanti anni non avevano l’interesse di far sapere. Italiani massacrati e dimenticati in queste grandi fosse, chiamate appunto foibe, fessure create dalla natura all’interno del terreno carsico, almeno 20.000 le vittime uccise e circa 300.000 le persone costrette in un brevissimo arco di tempo a lasciare tutto per mettersi in salvo e sparpagliarsi, esuli, sul territorio italiano e nel mondo dall’Argentina al Canada senza nulla da portarsi dietro. Fra questi, ci sono anche personalità del mondo della cultura, dell’imprenditoria e dello spettacolo, solo per citarne alcuni: le attrici Alida Valli e Laura Antonelli, il cantante Sergio Endrigo, lo scrittore Enzo Bettiza, lo stilista Ottavio Missoni, la famiglia Felluga, nota per la produzione di vini, e poi l’ex ad della Fiat Sergio Marchionne, da poco scomparso e proveniente dal Canada, dove la sua famiglia fu costretta a trovare rifugio. Infine anche un cittadino civitanovese che abbiamo avuto ospite due anni fa in questa stessa giornata, il dottor Lucio Sotte, che ci ha raccontato la storia drammatica della sua famiglia cui va tutta la nostra stima e la nostra autentica vicinanza. Dall’8 settembre del ‘43 incominciò la prima ondata di violenza contro i nostri concittadini, solamente colpevoli di essere italiani e di trovarsi in una terra di nessuno dove si perpetrò uno spietato e crudele eccidio di massa, un vero e proprio massacro di tanti italiani, morti tra inumane sofferenze. Un fatto tragico e terribile che abbiamo il dovere di ricordare. Nel 2013 e nel 2014, Simone Cristicchi, cantante di successo, portò nei teatri una rappresentazione intitolata “Magazzino 18”. Il magazzino effettivamente esiste e si trova nel Porto Vecchio di Trieste ed è uno spazio dedicato alla memoria di questa strage che può essere visitato. Questo spettacolo aprì finalmente una stagione di nuova consapevolezza nelle nostre menti, contribuì a restituire dignità a tanti morti e a tanti esuli e rappresenta un monito ai giovani, cittadini di domani, affinché mai più possano essere perpetrati orrori così grandi. Noi non vogliamo mai più Shoah, mai più Foibe».

«Desidero ringraziare i partecipanti – ha dichiarato l’assessore Capponi – in particolare gli studenti e gli insegnanti. Ho notato, come al solito, una grande sensibilità dei ragazzi ed ho registrato la loro grande volontà a ricordare e celebrare questo giorno, cogliendone essenza e significati. Rivolgo un saluto particolare a Francesco Bongiovanni, classe quinta del Grafico “Bonifazi”, che ha realizzato il manifesto scelto per questa edizione del Giorno del Ricordo. Vorrei partire da una frase contenuta nel brano “Dentro la buca” di Simone Cristicchi, contenuto nel musical “Magazzino 18”: “Il silenzio è come una bomba, sarà per sempre la nostra tomba”. E’ una frase che racchiude l’essenza del Giorno del Ricordo e rappresenta bene il manifesto di Francesco, realizzato proprio attraverso la prospettiva di “Dentro la buca”. Mi sono accostata allo spettacolo “Magazzino 18” portato in scena da Simone Cristicchi su input dei ragazzi. E tale attenzione è stata premiata non solo per la bellezza del musical ma anche per i contenuti, ottimamente rappresentati da Cristicchi in modo imparziale. La storia deve proprio essere imparziale, deve essere raccontata da chi è “super partes” per comprenderla al meglio. E’ sempre arduo e difficile capire chi sono gli eroi nella storia. Ed occorre chiarire il concetto di eroe. Rapportandomi al “Signore degli Anelli”, dove sono presenti tanti personaggi impegnati in lotte e combattimenti, l’eroe, a mio avviso, è Sam, il personaggio che in silenzio, senza urlare, è capace a costruire la verità. L’eroe è chi, con la sua sensibilità, la sua personalità, la sua natura racconta la sua verità senza strizzare l’occhio a nessuno. Dobbiamo costruire in silenzio la verità come ha fatto Simone Cristicchi».

Dopo Capponi, sono intervenuti la professoressa Chiara Petrillo e lo studente Francesco Bongiovanni, classe quinta del Grafico “Bonifazi”, che ha realizzato il manifesto scelto per questa edizione del Giorno del Ricordo. «Sono onorato per la scelta del mio manifesto, ma voglio complimentarmi con i miei compagni di classe perché tutti gli elaborati sono interessanti – ha sottolineato Bongiovanni – mi sono ispirato alla frase di Cristicchi, tutti i segreti dentro la buca, che mi ha spinto a riflettere sul concetto di indifferenza, il fatto che le persone sapessero ma rimanessero in silenzio, accettassero quello che avveniva, l’indifferenza è una malattia morale. L’occhio che ho messo nel manifesto ha una lacrima, soffre, ma non si chiude, non si gira dall’altra parte. Mi auguro che l’indifferenza, che ancora oggi è presente nella nostra società, sparisca dalle nostre vite».

A seguire gli interventi della professoressa Maria Silenzi e dei ragazzi dell’Istituto Tecnico Commerciale e G. “F. Corridoni” che hanno proposto video dal titolo: Il silenzio delle donne infoibate e quello dell’Ipsia “F. Corridoni” i cui ragazzi, coordinati dalla professoressa Licia Cecchini, hanno realizzato interviste sulla storia, il diritto, le testimonianze, a professori ed esperti. Al termine, la professoressa Annalisa Caccia ha presentato il lavoro del liceo delle Scienze Umane “Stella Maris”, che ha proposto un video-racconto dal titolo “Ricordi di un ragazzo fortunato”. Infine l’intervento delle seconde classi del Liceo da Vinci, che hanno inviato un video con slide, frasi e foto storiche e cartine geografiche dei territori delle foibe, lavoro coordinato dalla professoressa Katiuscia Stizza. Al termine, l'assessore Capponi ha introdotto il film di Cristicchi, spiegando la genesi del lavoro del cantautore nato dall'interesse per la Seconda guerra mondiale, volendo stare «dalla parte delle vittime, sempre».

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Questo è un comunicato stampa pubblicato il 10-02-2021 alle 15:46 sul giornale del 11 febbraio 2021 - 317 letture

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