Rotatoria tra Statale e superstrada, esposto di Corvatta e Pd: "Danno erariale con una opera pubblica provvisoria"

3' di lettura 06/02/2021 - Ora basta. L’opposizione affila i coltelli sul caso delle rotatorie all’intersezione tra la Statale Adriatica e la superstrada e presenta un esposto alla Corte dei Conti. A firmarlo sono l’ex sindaco Tommaso Corvatta, i consiglieri Pd Giulio Silenzi e Marco Poeta, Nicola Lelli, Cesare Censi e Ivan Rosati.

Il gruppo punta il dito contro il fatto che si profilerebbe un danno erariale con la realizzazione di una rotonda provvisoria a carico del Comune (costo di 220 mila euro), finanziata con parte dei soldi derivati dalla vendita di Gas Marca e senza alcuna previsione precisa riguardante tempi, modi e costi della sua demolizione una volta che sarà pronto il nuovo sistema viario che stanno mettendo a punto Quadrilatero e Anas. Ma non solo.

«Ci sono molte assonanze tra i punti che contestiamo noi e i rilievi fatti dall’Anas nelle scorse settimane sul progetto presentato dal Comune – sottolinea Corvatta – ci sono approssimazione e dilettantismo amministrativo da mettere paura. Il problema non è solo che parliamo di una rotatoria che andrà distrutta: se ci sono casi di emergenza cose del genere si possono anche fare. Dalle delibere firmate dalla giunta, non emerge alcuna motivazione autentica e quella che adducono è contraddittoria: siccome si devono collegare delle lottizzazioni private intanto facciamo rotatoria. In pratica un’opera pubblica per favorire i privati. Ci sono errori macroscopici, gli stessi che rileva l’Anas: ad esempio, non si possono immettere nella rotatoria strade private, sono sbagliati gli angoli di intersezione delle strade. Non sono piccoli rilievi».

«Il progetto va non aggiustato, ma rifatto in toto», conferma il geometra Lelli, prima che l’esponente dem Poeta rincari la dose. «L’amministrazione comunale non è stata in grado nemmeno di copiare il progetto della Quadrilatero – dice il consigliere comunale – inoltre ci sono ritardi enormi, le conferenze dei servizi risalgono ormai a 3-4 anni fa. Anziché sollecitare un progetto ormai pronto, visto che manca solo l’esecutivo, se ne fa uno tutto nuovo stravolgendo l’area con i soldi dei cittadini. Ma perché? C’era qualche lottizzazione da favorire? Inoltre in commissione urbanistica di tutto ciò non passa niente. Manca la volontà politica da parte dell’amministrazione di spingere per completare l’iter per la progettazione esecutiva. Il Comune deve metterci del proprio, non c’è motivo per ritardare ancora. Ritengono più strategica un’opera a servizio di un centro commerciale che una a servizio dei cittadini».

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Questo è un articolo pubblicato il 06-02-2021 alle 14:58 sul giornale del 08 febbraio 2021 - 246 letture

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