Civitanova non dimentica la Shoah: dal ghetto ebraico alle scuole, la memoria è ancora viva

Una tradizione che si ripete anche a Civitanova, anche quest’anno divisa in due parti. La prima, più intima e suggestiva, ha visto la posa di un sampietrino d’alluminio all’ingresso di quello che, secoli fa, era il ghetto ebraico di Civitanova Alta. La cerimonia, voluta dall’Anpi e sostenuta dal Comune, si è celebrata alle prime luci del mattino alla presenza dei ragazzi delle classi 3°G, H e I della scuola media Ungaretti. “Abbiamo accolto l’invito dell’Anpi con assoluta convinzione – ha detto il presidente del consiglio comunale Claudio Morresi, affiancato dal sindaco Fabrizio Ciarapica e dalla presidente dell’Anpi Civitanova Annita Pantanetti – l’invito che rivolgo ai ragazzi è quello di portare qui anche i loro genitori, a raccontare loro la storia di questo luogo che, dal 1559, vennero relegati gli ebrei che vivevano in città”. Dopo le note del “Silenzio” e la deposizione di una corona d’alloro da parte del sindaco, gli studenti hanno letto i celebri versi di Joyce Lussu “Un paio di scarpette rosse numero ventiquattro”, appendendo simbolicamente proprio un paio di scarpette rosse laddove una volta era il cancello del ghetto. Toccante anche il ricordo di Loredano Gaetani, ventiduenne civitanovese di origini ebraiche, che ha portato con sé il ricordo del bisnonno Luigi Offidani, sopravvissuto ai lager nazisti ma morto nel 1955 nella sua casa in zona Fontanella per le conseguenze di una grave malattia contratta proprio in quegli anni terribili.
Terminata la cerimonia al vicolo della Luna, le commemorazioni si sono spostate all’Iis Leonardo Da Vinci per il consiglio comunale aperto incentrato proprio sulla tematica della memoria degli orrori nazifascisti. All’auditorium del plesso di via Mandela c’erano oltre 300 studenti dei licei civitanovesi, parte attiva della mattinata con i loro racconti e i manifesti realizzati dagli alunni dell’istituto Grafico Bonifazi. A parlare ai suoi coetanei è stata Valentina Coraggio, studentessa del 5°A che ha realizzato il “visual” scelto per la Giornata della Memoria 2020. “Siamo partiti dal fatto che per noi giovani questo lavoro voleva dire confrontarci con qualcosa che non abbiamo vissuto direttamente – ha ricordato la giovane grafica – il mio manifesto voleva essere nel segno della speranza: quella di chi è sfuggito alla camicia a righe da prigioniero per tornare a scrivere il suo avvenire”.
L’amministrazione comunale ha ribadito il suo impegno nel ricordo della tragedia della Shoah ribadendo l’invito a Civitanova per Liliana Segre, insignita giusto qualche mese fa della cittadinanza onorario, e confermando di aver messo a bilancio le risorse per finanziare due viaggi di istruzione per i ragazzi: uno ad Auschwitz e uno a Trieste per parlare di foibe. “Dobbiamo riflettere sul passato per progettare al meglio il futuro – ha evidenziato Ciarapica – dobbiamo difendere la libertà e affermare la verità per permettere ai voi giovani di costruire la strada giusta verso il domani”. “E’ vero che sull’orrore nazifascista è stato detto e scritto molto, ma restano sempre ulteriori cose da capire – ha fatto eco l’assessore al welfare Barbara Capponi – è stata una tragedia sì partita da dei gerarchi, ma sposata da tanta gente comune che si è sentita parte di un progetto. Come mai le cose andarono così? La sfida è quella di cercare di capire per non permetterlo mai più”.
La mattinata si è conclusa con il collegamento con il Quirinale, visto che le classi 4°E e 5°E del Liceo Linguistico e 3°L e 4°L del Liceo scientifico hanno ricevuto la Menzione d’onore per i loro elaborati per il progetto “Goethe a Dachau”, presentato nell’ambito del concorso nazionale del Miur “I giovani ricordano la Shoah”. Il gruppo civitanovese, infatti, è risultato tra i sei migliori a livello nazionale fra scuole elementari, medie e superiori ed era già stato premiato in Regione lo scorso 23 gennaio.

Questo è un articolo pubblicato il 27-01-2020 alle 15:08 sul giornale del 28 gennaio 2020 - 765 letture
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