La prima volta delle Sardine a Civitanova non riempie la piazza

3' di lettura 26/01/2020 - Sarà stato il freddo pungente o la concorrenza dello shopping domenicale. Ma la prima volta del movimento delle Sardine a Civitanova non è stata proprio un successo esaltante sul fronte presenze.

Al Lido Cluana il viavai è stato costante nel pomeriggio per il flash mob organizzato dal neonato gruppo civitanovese, ma a occhio e croce le presenze fisse non erano più di qualche centinaio. Tra di queste molti “curiosi” provenienti dalle forze politiche di centrosinistra del territorio fermano-maceratese, tra cui spiccavano ovviamente l’ex sindaco Tommaso Corvatta e Giulio Silenzi. Tra adesivi e cartonati, sotto lo sguardo vigile delle forze dell’ordine dispiegate agli angoli di accesso dell’area di passaggio tra piazza XX Settembre e il lungomare, tutto è filato via liscio mentre ci si confrontava tra i temi sensibili del dibattito politico attuale: dall’antifascismo (alla vigilia della Giornata della Memoria) al terremoto, passando per la violenza di genere.

“In molte piazze sta avvenendo quello che sta avvenendo qua – ha sottolineato la presidente dell’Anpi Civitanova Anita Pantanetti – il che significa che c’è tanta gente che non accetta i silenzi e le manipolazioni. Come Anpi crediamo in un mondo dove non ci sia mai più spazio per l’antisemitismo e il razzismo mentre sappiamo che ce n’è. Gli immigrati ci fanno paura perché commettono reati. E alcuni lo fanno, come lo fanno gli italiani. Anche a Civitanova ho avuto modo di conoscere un uomo che si rifiutò di aderire alla Repubblica di Salò e che finì quindi nei campi di sterminio. I partigiani ci hanno lasciato in eredità la nostra Costituzione, è quella che deve regolare le nostre vite. Su quella carta giurano tutti i pubblici dipendenti e i politici che ci amministrano. Non è un fatto solo formale, ma sostanziale. Non è tollerabile respingere persone sulla base del colore della pelle o delle loro abitudini di vita”.

La piazza ha vibrato quando Noemi, giovane attivista di 17 anni, ha intonato i versi di “Bella ciao” e poi si è scossa nell’appello accorato dell’ex sindaco di Serravalle del Chienti Venanzo Ronchetti. “Nel terremoto del ’99 c’erano leggi applicabili, leggibili, fatte dai cittadini – ha ricordato Ronchetti – Roma ci ha lasciato fare, noi, la Regione e i cittadini, e tutto è filato per il meglio. Poteva essere un esempio per il sisma del 2016, era un modello che funzionava. E invece ora siamo in mezzo a un mare di guai. È una catastrofe e proprio per questo c’erano da fare norme il più semplici possibile e dovevano venire da chi viveva questo territorio, da Ancona, da Macerata, da Serravalle. L’appello è per tutte le persone di buon senso: serve una legge nazionale sulle calamità che serva per tutti. Da parte nostra stiamo vicini a queste terre e a queste persone”.

Ancora musica, ancora parole. Ma il freddo punge e cala la sera. La piazza lentamente si svuota: il primo mattone sul sentiero delle “Sardine moscioli”, come recita un divertente striscione, è stato messo. Oggi inizia il loro vero cammino.


   

di Marco Pagliariccio 
redazione@viverecivitanova.it







Questo è un articolo pubblicato il 26-01-2020 alle 18:07 sul giornale del 27 gennaio 2020 - 2288 letture

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