Approvata la mozione del capogruppo Micucci per l’istituzione di un centro di oncofertilità femminile a Civitanova

sanità ospedale 2' di lettura 14/01/2020 - Il miglioramento delle cure oncologiche consente sempre più frequentemente una completa guarigione alle donne affette da cancro.

Queste terapie, tuttavia, come anche alcuni trattamenti medici e chirurgici per patologie benigne determinano frequentemente un danno riproduttivo attraverso la compromissione della funzione ovarica con il rischio di sterilità o Insufficienza Ovarica (Menopausa Precoce).

La mozione, presentata dal capogruppo Dem Francesco Micucci e da Luca Marconi (Udc- Popolari Marche) e approvata nella giornata di oggi, impegna il presidente e la Giunta ad attivare sin da subito studi di fattibilità per l’istituzione di un Centro Regionale di Oncofertilità Femminile (CROF), Struttura Operativa Medico-Chirurgica Ospedaliera con livello organizzativo di Unità Complessa che, per le proprie caratteristiche, è compresa nel Dipartimento Materno Infantile (DMI) e potrebbe essere individuata all’interno della struttura ospedaliera di Civitanova Marche.

“Il Centro Regionale di Oncofertilità Femminile (CROF), Struttura Operativa Medico-Chirurgica Ospedaliera- spiega Micucci- può essere utilmente collocato all’interno dell’Area Vasta 3, nella struttura ospedaliera di Civitanova Marche nell’ambito del Dipartimento Materno-Infantile per diversi motivi: in quanto ci sono spazi sufficienti adeguabili allo scopo con piccole opere murarie; esiste già una Biobanca accreditata per la conservazione delle cellule germinali e del tessuto ovarico, indispensabile per l’attività da avviare; la città di Civitanova Marche, con l’apertura della Quadrilatero, è diventata baricentrica all’interno dell’asse viario Umbria-Marche-Abruzzo, regioni entrambe che non hanno ancora attivato alcun Centro Regionale di Oncofertilità Femminile per cui quello marchigiano potrebbe essere oggetto di una importante mobilità attiva per il bilancio della sanità della Regione Marche. Un percorso questo della costituzione del Centro, già avviato da Asur e dalla Regione e che ha visto un piccolo rallentamento a causa del pensionamento del precedente primario di ginecologia e della necessità del reparto di mettersi "in sicurezza" in termini di "parti annui" rispetto al DM70 ma siamo certi che il percorso potrà essere portato a termine nei prossimi mesi”






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 14-01-2020 alle 16:56 sul giornale del 15 gennaio 2020 - 255 letture

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