I sindacati sul futuro della Camera di Commercio: ''Il territorio al centro della riforma''

Cgil Cisl Uil 3' di lettura 02/04/2017 - Il percorso di riorganizzazione delle Camere di Commercio sta entrando nella fase finale e ci troviamo oggi a ribadire preoccupazioni e posizioni che già abbiamo assunto a diversi livelli e in diverse occasioni dal 2014 ad oggi.

Come CGIL, CISL e UIL della provincia di Macerata siamo sempre stati fermamente convinti che la riforma delle Camere di Commercio deve necessariamente avere l’obiettivo di rafforzare la capacità dell’ente stesso di essere aderente alle specificità del territorio e saperlo rappresentare, incentivare e sostenere in maniera adeguata, esigenza oggi imprescindibile per l’area meridionale delle Marche devastata dal sisma. Crediamo che un accentramento delle funzioni possa mettere a rischio la tenuta dei livelli occupazionali e la valorizzazione delle competenze professionali dei lavoratori.

Sin dagli albori di questo difficile processo di riforma abbiamo con chiarezza sostenuto la necessità di una riorganizzazione che garantisse per le Marche una soluzione che valorizzasse le specificità territoriali in un quadro di monitoraggio ed analisi puntuale di tutto il territorio e in questo senso l’articolazione in due Camere di Commercio (Marche Nord – Marche Sud) è stata e resta per noi una priorità necessaria. Nel dicembre 2014 le nostre organizzazioni sindacali rappresentate nel Consiglio della Camera di Commercio di Macerata si sono fatte parte attiva per l’adozione di una delibera con cui il nostro ente camerale prendeva posizione a sostegno di questa ipotesi.

Negli ultimi due anni e mezzo, abbiamo sempre sostenuto questa posizione con un’ampia e costante azione sindacale nel territorio, premendo sulla Regione e chiedendo a tutti gli attori in campo di giocare la propria parte con responsabilità e trasparenza, a partire dagli stessi vertici del sistema camerale. Se l’opzione Camera di Commercio unica regionale sta prendendo quota, lo si deve, infatti, al poco condivisibile progetto di deterritorializzazione e semplificazione voluto dalla Regione Marche, ma anche all’incapacità dello stesso sistema camerale marchigiano di auto-riformarsi facendo sintesi su una posizione unitaria che garantisse la permanenza delle Camere di Commercio con un’articolazione di prossimità al territorio.

Ribadiamo la nostra richiesta alla Camera di Commercio di Macerata di farsi parte attiva per promuovere un’iniziativa pubblica di confronto, con la partecipazione della Regione e almeno dei vertici delle Camere di Commercio di Fermo e Ascoli, che permetta di sostenere adeguatamente il progetto di riforma a due Camere ma anche di rendere trasparente l’informazione e il dibattito sul riordino. In questo quadro, fa quanto meno sorridere che certi sindacati si accorgano solo oggi che è in corso una partita così complessa e su cui finora non hanno toccato palla. Di sicuro non accettiamo lezioni da chi fino ad oggi si è disinteressato della questione e pensa ora, quando per di più rischia di essere troppo tardi, di poter svolgere l’azione sindacale solo con un articolo di giornale.


   

da Cgil, Cisl e Uil
Macerata





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 02-04-2017 alle 18:37 sul giornale del 03 aprile 2017 - 244 letture

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