Costamagna interviene in merito alla riorganizzazione sanitaria dell’Area vasta 3 e all’ipotesi di ospedale unico

Ivo Costamagna 3' di lettura 05/02/2016 - Non voglio aggiungere confusione a quella che già si è prodotta negli ultimi giorni sul tema della sanità d'area vasta e dell'ipotesi di ospedale unico ma ritengo di dover intervenire sia in qualità di presidente del Consiglio comunale civitanovese che da componente del coordinamento regionale della lista Uniti per le Marche.

Chiudere ospedali non è il disegno reale della Regione, lo ha esplicitato nelle cronache odierne il presidente Luca Ceriscioli. Bene, ne prendiamo atto e credo questo chiuda una polemica da altri innescata senza alcuna... “delicatezza”, quindi gli ospedali di Civitanova e Macerata non sono a rischio chiusura.

Il Governatore ha altresì ricordato che gli ospedali debbono andare incontro ad una necessaria riorganizzazione. Anche questo è logico, era nel programma elettorale e va fatto. L'integrazione di rete tra i vari ospedali e in particolare tra quello di Civitanova e quello di Macerata è il primo ed unico passaggio che possa da un lato far risparmiare e dall'altro garantire un principio fondamentale: la salute dei cittadini viene prima ed oltre qualsiasi risparmio e deve tenere conto di una territorialità che garantisca prontezza di intervento.

Mettere in rete strutture e servizi significa specializzare Civitanova come ospedale delle emergenze e su questo, per esempio, occorrerà non solo dire, come bene ha fatto Ceriscioli, che della chiusura non si parla in questa fase storica, ma che ci sono da completare anche delle strutture a Civitanova che servono per quell'ospedale delle emergenze fondamentale non solo per la provincia ma anche per un bacino più ampio. Dato che le province si stanno ormai superando, la polemica tra vallate appare quanto mai datata storicamente e politicamente. Un caso partito da quella che lo stesso Ceriscioli ha definito oggi come una sua provocazione nel senso di stimolo progettuale.

Tale stimolo deve essere teso ad ottimizzare il presente, ma riuscire anche, e un governo regionale appena eletto non può non farlo, tentare di programmare un futuro a lungo termine. Questo può e deve fare chi vuole costruire un'ottima sanità pubblica. E' certo però che se si programma il futuro a lungo termine non si parte, come purtroppo fa qualcuno, da un conticino di presunti e discutibili risparmi annuali, ma da una visione d'insieme della sanità marchigiana ed in questo caso di quella provinciale per capire da qui ai prossimi 10 anni quali siano le scelte strategiche più opportune.
Il problema non è la collocazione di un futuro nuovo ospedale: va capito prima di tutto se gli accentramenti, anche strutturali, siano funzionali all'interesse primario del cittadino oppure no. Serve tempo, almeno tutta la legislatura, serve coesione della maggioranza, serve condivisione con i cittadini. Ceriscioli il tema l'ha posto; il nostro sindaco Corvatta è stato estremamente preciso nell'interlocuzione avuta con gli organi regionali, altri ne hanno invece fatto un uso strumentale. Si torni a parlare di ciò che c'è all'ordine del giorno. E l'ospedale di Civitanova lo si potenzi, perché oggi va completato, non certo chiuso.


da Ivo Costamagna
Presidente del Consiglio comunale





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 05-02-2016 alle 23:05 sul giornale del 06 febbraio 2016 - 545 letture

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