Recanati: alla scoperta delle proprie radici, dall'Argentina al Museo dell'Emigrazione

3' di lettura 30/07/2015 - Continuano a giungere da ogni parte del mondo ma in particolare dal Sud America i tanti visitatori del museo dell'Emigrazione Marchigiana nel mondo, collocato a Recanati nella splendida cornice di Villa Colloredo Mels.

L'ultimo gruppo è arrivato dalla lontana Argentina dove è massiccia la presenza di italiani e sopratutto marchigiani sbarcati in massa a cavallo tra l'800 e il 900. Ad accoglierli sono stati il Sindaco Francesco Fiordomo e l'Assessore alle culture Rita Soccio.

"E' stata una visita emozionante che ha coinvolto fino alle lacrime il gruppo di argentini che attraverso il Museo dell'Emigrazione ha potuto ricostruire i percorsi di nonni e bisnonni alla ricerca di una vita migliore - dice il Sindaco Fiordomo -. Tra essi una ragazza di 16 anni la cui nonna era originaria di Recanati e portava un cognome inportante come quello di Gigli. Poi la signora Serenelli, un signore con parenti a San Severino. Una storia personale ma collettiva, visto che ogni famiglia potrebbe raccontare storie di emigrazione".

Realizzato dal Comune di Recanati e dalla Regione Marche grazie al cofinanziamento del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, il Museo dell’Emigrazione Marchigiana si propone di presentare e valorizzare le testimonianze che raccontano, attraverso le storie umane, la vicenda emigratoria degli oltre 700.000 Marchigiani che, in passato, hanno lasciato la Regione per cercare migliori condizioni di vita oltreoceano o nel Nord Europa. Tre sono i livelli logici sovrapposti su cui è concepito l’allestimento del museo. Il primo livello di sfondo racconta il contesto generale dell’emigrazione su nove ambienti (la decisione di partire, la preparazione del viaggio, il porto, il viaggio in ferrovia, la miniera, le mete migratorie, l’emigrazione di genere, storie di successo, il legame e la sinergia contemporanea tra gli Emigrati e le Marche). La narrazione è affidata a gigantografie che accompagnano il visitatore in tutto il percorso. Il secondo livello contestualizza i nove ambienti alla situazione marchigiana, reso per mezzo di pannelli didascalici che illustrano il significato degli ambienti con riferimenti specifici alla realtà regionale.

Il terzo e ultimo livello raccoglie una esposizione del materiale (oggetti e documenti) che raccontano la vicenda migratoria con testimonianze dirette. In questo livello s’inseriscono le postazioni multimediali, dove le testimonianze dei protagonisti del fenomeno migratorio sono presentate per mezzo di innovativi sistemi di comunicazione e con strumenti di ultima generazione che da un lato accompagnano il visitatore in un “viaggio” immersivo dal forte impatto emotivo, dall’altro consentono un agevole approfondimento del materiale esposto per andare alla scoperta di lontani parenti emigrati all'estero inserendo semplicemente il cognome in un ricco database. Il museo dell'emigrazione ogni anno è meta di scuole provenienti anche da fuori regione ma sopratutto di delegazioni che arrivano da ogni angolo del mondo. Un vero gioiello che è riuscito ad affascinare anche la Presidente della Camera Laura Boldrini, in visita lo scorso ponte di pasquetta a Recanati.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 30-07-2015 alle 19:46 sul giornale del 31 luglio 2015 - 720 letture

In questo articolo si parla di spettacoli, recanati, Comune di Recanati

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