Vivere la Storia, l'albero della rotonda di San Marone e' veramente da considerare "arte"?

Vivere la Storia, l'albero della rotonda di San Marone 3' di lettura 16/07/2015 - Honoré De Balzac definiva l’arte “natura concentrata” e quale figura identifica meglio la natura se non l’albero? L’albero a cui si fa riferimento, però, è un albero del tutto singolare che da qualche tempo abbellisce uno dei crocevia più transitati della provincia di Macerata, ossia la grande rotatoria situata nella nostra Civitanova Marche, precisamente nella zona di San Marone.

Ci si potrebbe limitare a parlare di arredo urbano (una tematica di estrema attualità e di interesse generale) dal momento che inerisce a quegli spazi interni alle nostre città con i quali ci confrontiamo ogni giorno. In realtà è vera e propria arte poiché si ha a che fare con una scultura del maestro Gino Marotta, uno dei più noti artisti contemporanei italiani a livello internazionale. L’opera in questione prende il nome di “Trialone” e grazie alla sua valenza estetica, nonché alle notevoli dimensioni, si impone allo sguardo dei numerosi conducenti e passanti nell’ambito di questo frequentato nodo stradale. La struttura, in acciaio inossidabile, si compone di tre elementi disposti secondo le direttrici di un triangolo che conferiscono alla stessa dinamicità e leggerezza. Dinamicità e leggerezza a cui si aggiunge un’altra caratteristica, la 'vitalità'.

Con l’acciaio, infatti, entrano in relazione l’acqua e la luce che rendono il “Trialone” un’entità somigliante ad un organismo realmente vivente. Le tre materie interagiscono tra di loro innescando una sorta di gioco illusionistico, le vele a cascata d’acqua nebulizzata e le fresature delle superfici in acciaio danno grande mobilità all’illuminazione artificiale colorata e creano, quasi magicamente, una chioma tanto impalpabile quanto di grande impatto visivo. Non a caso la Fondazione Cassa di risparmio della provincia di Macerata ha commissionato a Marotta l’ideazione e l’esecuzione di questo albero “ideale”, che ha recentemente donato al Comune di Civitanova Marche ed in cui convivono appunto natura ed artificio. L’artista, difatti, non è nuovo alla riproduzione di soggetti propri del paesaggio naturale nelle sue opere, né tanto meno all’assemblaggio di materiali inediti e all’uso di tecniche espressive innovative. Nel corso della sua carriera ha spesso precorso le tendenze e le soluzioni artistiche, cimentandosi peraltro in campi differenti, dalla pittura alla scultura, dal design all’architettura.

Nei lavori di Marotta si rinviene la sua fiducia nella tecnologia, la sperimentazione costante e il confronto con la produzione industriale ma è altresì presente la volontà di non dimenticare le forme espressive archetipiche e la memoria storica. Gli va riconosciuta, insomma, l’abilità di far convivere una modernità fatta di trasparenze, colori vivi e luci a neon, con la natura, concepita come fonte di conforto nell’artificiosità della vita, nonché con la nostra cultura e la nostra storia. Il sodalizio tra Marotta e la Fondazione Carima è ormai di lunga data. L’artista è presente nella collezione di arte italiana del Novecento dell’istituzione con le sculture Quercia barocca, Studio per Venere e Struzzo artificiale e con la tela Naturale Virtuale a Rosa della Sibilla. Ha tenuto inoltre, nel 1999, una personale a Palazzo Ricci dal titolo “Metacrilati”. L’auspicio è che tale iniziativa nel settore dell’arredo urbano, che ha preso avvio con il “Trialone”, abbia seguito e che altre opere d’arte possano in futuro ornare altrettanti spazi pubblici del territorio maceratese attivando così un processo di cambiamento del tessuto provinciale facilmente riconoscibile.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 16-07-2015 alle 17:57 sul giornale del 17 luglio 2015 - 3487 letture

In questo articolo si parla di attualità, manuel violini, Vivere la Storia, Chiesa di San Marone

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