Calcio: cronaca rossoblù, dagli esordi al fallimento. Ora è il tempo di Cerolini

Nel 1938 il regime fascista unifica la parte alta con la zona portuale dando vita al Comune di Civitanova Marche e così si decise di formare una squadra che potesse rappresentare in maniera adeguata la nuova realtà . Grazie all'imprenditore Adriano Cecchetti il club cominciò a giocare in campionati federali di una certa importanza e, nella stagione 1942-1943, il club riesce a salire di categoria e giocare in Serie C (il primo derby contro la Maceratese viene perso per 1-2).
Nel dopoguerra la Civitanovese gioca due campionati consecutivi in Serie C ('46-'47 e '47-'48 ), da lì in poi solo anni passati in Promozione Regionale dove in alcune stagioni si segnalano infuocati derby contro il Del Duca Ascoli, la Fermana, la Vis Sauro Pesaro e la Maceratese.
Fino ai primi anni ottanta la squadra milita sempre tra D e Promozione con qualche isolata annata di C unica ('61-'62 e '62-'63 ) ed a fine anni settanta viene promossa nella neo istituita 'Serie C2' e nella stagione 1980-1981 arriva seconda dietro al Padova e davanti alla Maceratese nel proprio girone così che l'anno successivo gioca in C1 girone B. L'annata è ricordata con grande entusiasmo in città perché dopo vent'anni la squadra tornò a giocare contro realtà ben più grandi di lei come con la Ternana, Salernitana, Taranto, Livorno ed altre ancora. I 27 punti accumulati non bastarono e la retrocessione fu inevitabile.
L'anno successivo in C2 la società rossoblu arrivo' ancora seconda (dietro al Francavilla) e torno' in C1 dove però retrocesse di nuovo. Quest'anni sono anche da ricordare per le molte amichevoli che grandi società di A decisero di giocare al Polisportivo di Civitanova, su tutte quella contro il Milan. La Civitanovese rimase in C2 fino ai primi anni novanta e, nel '93-'94, i rossoblu retrocessero dalla C2 gir. B dopo avere conquistato appena 26 punti (fu l'annata dell'ultimo derby giocato tra i professionisti).
La seconda metà degli anni novanta furono caratterizzati da alti e bassi tra D, Eccellenza ed addirittura Promozione. Con l'arrivo del nuovo millennio la Civitanovese torno' in Eccellenza dove non riusci però a regalare grandi soddisfazioni al proprio pubblico (2004-2005, 2006-2007, 2007-2008). I tifosi al termine della stagione '07-'08 chiesero chiarezza alla società e fecero capire che avrebbero voluto vedere la propria squadra tornare a giocare in categorie ben più consone alla piazza.
Nella stagione 2008-2009 il club partecipo' all'Eccellenza Marche, parti' male ma a novembre la Civitanovese chiamo' sulla propria panchina Osvaldo Jaconi che con un ottimo girone di ritorno conquisto' il 2º posto e porto' il club al sogno-play-off. La squadra arrivo' addirittura alla finale nazionale contro il Selargius, ma i rossoblu persero 0-2 in Sardegna e non andò molto meglio nella gara di ritorno; la squadra fu però lo stesso ammessa in serie D grazie al ripescaggio. Le tre annate successive sono di ottimo livello con il club che riesce a battere squadre più attrezzate ed a centrare i play-off senza però riuscire nell'impresa della promozione. La stagione 2012-2013 fu quella del ritorno del "derby" con la Maceratese con la vittoria casalinga per una rete a zero (del 20 gennaio 2013), grazie ad un gol al 50° di Ekani riscattando così la sconfitta, con il medesimo punteggio, subita all'andata. Fu solamente una delle poche soddisfazioni di questa anonima stagione con la Civitanovese, relegata nelle zone basse della classifica.
Il 5 luglio 2013 inizio' l'avventura per il nuovo presidente Attilio Di Stefano che subentro' dopo otto stagioni al presidente Antonelli (non particolarmente amato dalla tifoseria rosso-blù). Tifoseria in festa anche per il ritorno in panchina del civitanovese Osvaldo Jaconi ma, dopo un'ottima partenza suggellata dalla vittoria senza storia nel derby con la Maceratese al Polisportivo con un perentorio 3-1, il 'giocattolo' si ruppe ed il rapporto tra il mister e la società termino'. A dicembre l'organico venne totalmente rivoluzionato dal nuovo Direttore Generale Giorgio Bresciani che affido' la panchina a Leonardo Gabbanini con una Civitanovese portata alla salvezza in tranquillità .
Nel luglio 2014 cambia di nuovo la proprietà del sodalizio rossoblù: Di Stefano, dopo appena un anno, decide di passare la mano e, dopo una lunga trattativa, il Presidente pescarese si accorda con una cordata portata proprio dal Direttore Generale Giorgio Bresciani. L'ex calciatore di Torino, Napoli e Bologna conduce una contrattazione per conto della B&L Industries, azienda veneta leader del settore antinfortunistico rappresentata dal Direttore Generale Luciano Patitucci e dall’Amministratore Delegato Sabrina Santinello. Questi, perfezionata l'iscrizione al campionato di Serie D scongiurando così la sparizione della gloriosa Civitanovese dal radar calcistico nazionale, iniziarono a ristrutturare la Società affidandone la guida tecnica a mister Antonio Mecomonaco corredato da uno staff di alta professionalità . La stagione parti' bene anche se, purtroppo, da segnalare e' la sconfitta nel derby casalingo contro la Maceratese. A metà annata la squadra è seconda in classifica dietro ai "cugini" poi, a gennaio, le voci su un possibile crack finanziario diventano tristemente realtà .
Con la sconfitta nel derby di ritorno svaniscono gli ultimi sogni di un ritorno in C e la città inizia a mobilitarsi per non far fallire la gloriosa società . Il campionato, vinto dalla Maceratese viene concluso in maniera più che dignitosa, ma, purtroppo, il 29 giugno 2015 il tribunale di Macerata dichiara fallita la Società , che con ogni probabilità dovrà ripartire dai campionati dilettanti provinciali sotto la direzione dell'imprenditore Cerolini, un vero smacco per l'intera storia rossoblù.

Questo è un articolo pubblicato il 30-06-2015 alle 10:58 sul giornale del 01 luglio 2015 - 2437 letture
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