Galleria La Franca. Il Ministero ammette la presenza di sottospessori in alcuni tratti

On. Lara Ricciatti 2' di lettura 04/06/2015 - Il ministero delle Infrastrutture ammette la presenza di sottospessori al rivestimento definitivo della galleria La Franca sulla strada statale Foligno-Civitanova (leggi l'articolo).

Lo ha fatto giovedì attraverso il sottosegretario Del Basso De Caro, in Commissione Ambiente della Camera, rispondendo all’interrogazione parlamentare dei deputati di Sel Ricciatti e Fratoianni, dove veniva chiesto al governo di fornire chiarimenti sulle indiscrezioni della trasmissione giornalistica Report, che per prima aveva sollevato il caso, e sulle iniziative che si intendevano adottare per “intensificare e rendere più performanti i controlli ed i collaudi delle gallerie sui tratti stradali affidati alla gestione e al controllo dell’Anas”.

La vicenda era stata sollevata da un operaio di una delle società incaricate della realizzazione della infrastruttura che, intervistato dalla trasmissione di inchiesta Report, andata in onda con una anticipazione lo scorso 10 aprile, aveva rivelato che per la costruzione dell’arcatura della galleria sarebbe stata utilizzata una quantità sensibilmente inferiore di cemento, mentre i vuoti sopra la volta, scavati per costruire la galleria e che sarebbero dovuti essere riempiti con un cemento alleggerito, sarebbero rimasti vuoti per risparmiare sul costo dei materiali.

“A seguito delle segnalazioni anonime divulgate dagli organi di informazione la Quadrilatero (Quadrilatero Marche-Umbria Spa, società incaricata della realizzazione della infrastruttura, n.d.r.) ha esteso i controlli con tecnologia georadar a tutto lo sviluppo della galleria - è stata la risposta del ministero delle Infrastrutture -. Ad esito delle suddette attività, lo scorso 27 maggio la società Quadrilatero ha acquisito la relazione del progettista del Contraente generale dalla quale risulta quanto segue: i dati relativi ai maggiori volumi di calcestruzzo impiegati sono stati confermati sulla base delle restituzioni tridimensionali dei rilievi georadar; non sono emersi vuoti dietro al rivestimento definitivo; per circa il 77% della canna nord e il 68% della canna sud non sono presenti sottospessori significativi del rivestimento definitivo, previsto dal progetto in 50 cm; nell’ambito dei restanti tratti sono state evidenziate riduzioni di spessore superiori a 5 cm, dei quali complessivamente il 10% circa presenta entità superiore ai 20 cm. Nell’ambito di tale 10% e per una quota pari al 3% saranno previsti interventi integrativi”.

“Una risposta che tende a minimizzare un fatto molto grave - è stato il commento dell’on. Lara Ricciatti di Sel, promotrice dell’atto di sindacato ispettivo -, e che per fortuna trova un contraltare molto più esplicito e chiaro nelle dichiarazioni rilasciate a Report dal neo presidente di Anas Gianni Armani, apparse oggi sul sito del Corriere della Sera, che ha sostanzialmente confermato le denunce degli operai che hanno sollevato il caso”.

“Un punto di partenza importante, per avviare una seria azione ispettiva di portata più generale sulle modalità di realizzazione delle infrastrutture e sui sottili conflitti di interessi che reggono questo sistema”, conclude Ricciatti.


   

da Lara Ricciatti
Deputata - SEL - Sinistra Ecologia e Libertà







Questo è un comunicato stampa pubblicato il 04-06-2015 alle 21:36 sul giornale del 05 giugno 2015 - 1774 letture

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