Porto Recanati: tre sigle sindacali si riuniscono, 'laboratori analisi privati e Regione, è rottura completa delle trattative'

Analisi sangue, sanita', esami, referti 2' di lettura 23/07/2014 - Rottura delle trattative fra Laboratori Analisi Accreditati e Regione Marche. Il tavolo tecnico convocato per lo scorso venerdì 18 luglio alla presenza del dirigente Piero Ciccarelli, dirigente Servizio Salute di Palazzo Raffaello e di una delegazione di Cna Marche, è stato un totale fallimento.

I responsabili delle varie sigle sindacali che rappresentano i laboratori, hanno parlato di un incontro “ambiguo, fuorviante, antisindacale e persino spregiudicato ed offensivo”. Le tre sigle sindacali Snabilp, Federlab e Anisap hanno convocato una riunione interna per mercoledì 23 luglio alle 17,00 all’Hotel Enzo di Porto Recanati dove probabilmente si prenderanno decisioni sulla risposta da dare all’attuale stallo che vede i laboratori convenzionati, un cinquantina sul territorio con 300 dipendenti e oltre 1000 persone occupate nell’indotto, aver completamente esaurito il budget regionale destinato ai pazienti esenti.

La questione è puramente economica: il budget assicurato dalla Regione per erogare i servizi a prezzi identici alle strutture pubbliche e garantire le esenzioni a chi ne ha diritto è di 7 milioni di euro annui. Le prestazioni a regime convenzionato erogate dai laboratori nel 2013 hanno raggiunto i 12,5 milioni di euro. Nel 2014 la musica non cambia e i soldi in cassa si esauriranno proprio in queste settimane. Una situazione annosa, mai affrontata dalla regione, che ora potrebbe dar luogo a proteste inedite ed enormi disagi anche a pazienti con gravi patologie.

Le tre sigle sindacali decideranno una protesta esplicita nei confronti della Regione. “Un’eventuale e non auspicabile sordità dei responsabili regionali alle nostre richieste - fanno sapere- potrebbe portare, ma è un’opzione a cui davvero non vorremmo ricorrere, alle liste di attesa o all’esclusione integrale dei pazienti in regime convenzionati dai nostri servizi”.

“Siamo ben consapevoli di quanto il nostro lavoro sia importante per molti pazienti, soprattutto quelli di zone meno servite dalle strutture del territorio, ormai in chiusura ovunque, “ma è proprio la Regione che sembra ignorare questo nostro ruolo. Non vorremmo mai che a farne le spese siano i cittadini che fin ora hanno sempre trovato il loro punto di riferimento per la salute a due passi da casa”.

La Regione cambi atteggiamento evitando di rilanciare “come è stato fatto all’ultima riunione chiedendoci di utilizzare il 40% del budget di provenienza pubblica, peraltro già del tutto terminato a questo punto dell’anno, per nuovi servizi a regime convenzionato da erogare sul territorio. Così mancano le condizioni minime anche solo per tornare a sedersi attorno ad un tavolo”. Hanno concluso le tre sigle sindacali.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 23-07-2014 alle 23:58 sul giornale del 24 luglio 2014 - 880 letture

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