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comunicato stampa
Potenza Picena: Città Futura sull'impianto per rifiuti speciali, 'è davvero di pubblica utilità?'

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Esempio di impianto per rifiuti speciali
Dopo l'assemblea pubblica sull'impianto per rifiuti speciali e alla luce dell'acceso dibattito che si è aperto, ci corre l'obbligo di fare delle puntualizzazioni. Innanzitutto, in che modo l'impianto per il trattamento di rifiuti speciali di Tergi-Semprinia sarebbe di pubblica utilità?

Perchè continuiamo ad affermare che la collocazione dell'Impianto per i Rifiuti Speciali non pericolosi è sbagliata e che simili impianti privati seppur utili non hanno le caratteristiche di pubblica utilità? Per una impresa che vuole ampliare il suo bussinnes privato - cosa che sta nella sua libertà - diventa arduo argomentare anche se coadiuvata da esperti e da politici di varia estrazione abbagliati dal tecnicismo burocratico. La tecnica ci può stare ha un suo specifico ruolo, ma che la politica tartufeggi o che decanti a priori la pubblica utilità dell'impianto è sconcertante.

Tutto questo ci può stare, specie per chi vuole fare impresa, ma la politica sia un pò più cauta. Lo stato di necessità impellente, straordinari tanto da pregiudicare interessi pubblici o vitali tanto da definire questa iniziativa di Pubblica Utilità è sostanzialmente inesistente.

Il problema ora allo stato dei procedimenti autorizzativi in corso non è l'informazione o dire venite in Comune che vi informeremo. L'informazione non si fa a posteriori ma preventivamente. Daltronde non ci sono sembrati affatto disinformati i residenti della zona Tergi-Semprinia caso mai hanno avuto difficoltà ad informarsi.

Ovviamente noi siamo pienamente d'accordo per il riciclo dei materiali inerti e non solo ma che ci azzecca questo con la pubblica utilità. Quando ricorre la pubblica utilità? Certo oggi purtroppo nelle more di una politica ambientale generali dell'invadenza e pericolosità dei rifiuti, dell'usa e getta una classica discarica diventa una pubblica utilità difatti la realizza un ente pubblico, un consorzio pubblico, una società pubblica, una società con forte presenza del pubblico. L’impianto di riciclo dei rifiuti speciali inerti non è una discarica pubblica.

Ma questa non è una discarica anche se entrano dei rifiuti che vengono trattati ed escono perdendo la qualifica di rifiuti. Questo è un impianto produttivo privatio che tratta rifiuti non pericolosi e li rivende. Perché allora la politica dà il triste spettacolo di un sostanziale accordo affinché in nome questa presunta pubblica utilità viene modificato sostanzialmente un territorio classificato dal PRG come Zona Agricola?

Diceva Andreotti che a pensar male si sbaglia ma tante volte ci si azzecca. Infatti la dichiarazione di "Pubblica Utilità" deresponsabilizza i politici di destra e di centro sinistra in quanto in base a questa presunta "Pubblica Utilità" viene evitata la decisione del Consiglio Comunale in quanto il riconoscimento di questa necessità pubblica diventerebbe automaticamente Variante al PRG e si realizzerebbe l'impianto .In questo caso nessuno degli eletti a partire dal Sindaco alzerà la mano per votare o dire 'Si' o 'No' all’impianto.

Ci si dice che quel sito era qualche decennio addietro una sorta di "Cava". Probabilmente lo era trenta anni addietro. Se era una cava ma allora perchè questi amministratori tanto puntuali e attenti che ci ricordano tutte le norme in materia ambientale non hanno provveduto o si sono attivati affinchè una volta dismessala cava non sia stata "ritombata"? Il ritombamento è un obbligo. Perchè non i sono state Ordinanze affinchè lo fosse?

Ci si dice che questo avveniva anni e anni adiietro. E' vero anni addietro ma la sostanza non cambia e in questi anni attorno a quella "cava" sono state aurorizzate delle maxi lottizzazioni, abitazioni tanto che oggi vi abitano decine e decine di famiglie? Gli impegni elettorali tanto conclamati quali niente consumo del territorio? Valorizzazione del paesaggio?

Ci si dice che l'iter per la realizzazione dell'impianto è sottoposto a 'via' e a tutte le procedure di legge e un ruolo lo avranno anche i cittadini interessati e tanto basta per tranquillizzare tutti. Sta proprio quì la contraddizione e la fuga dalle responsabilità e del ruolo della politica che stabilisce le scelte strategiche e in questo caso l'uso e la programmazione del territorio. Quando accetta la definizione di pubblica utilità.

Ci si dice niente allarmismi, non entrate nei tecnicismi e la politica non forze o condizioni le decisioni tecniche al vaglio delle agenzie preposte. Non facciamo allarmismi ma valutiamo i dati i fatti i luoghi, ecc e sulla base di questi assumiamo degli orientamenti e senza sudditanza li rendiamo pubblici. La politica invece è per sua natura in qualche modo a volte positivamente ma troppe volte negativamente è “condizionante” .

In questo contesto non è forse una sorta di inopportuna decisione giudicare oggi un po' a naso o quanto meno senza argomentazioni più che valide questo tipo di impianto una pubblica utilità? Cosa condiziona di più i decisori dissentire, organizzare una assemblea pubblica che altri avevano il dovere di organizzare, confrontarsi con i cittadini, dire il proprio orientamento o a priori giudicare questo impianto di pubblica utilità?

Noi non abbiamo preso una posizione ad "personam" contro la PSP ma abbiamo fatto delle valutazioni e espresso una opinione anche leggendo tutte le carte, e i residenti non hanno nessuna sindrome di NYMBY e condividono con noi queste nostre valutazioni quando affermano che per la peculiarità del territorio, del valore paesaggistico e non solo questi impianti vanno allocati in zone dedicate senza forzare o cambiare radicalmente le scelte urbanistiche.



Esempio di impianto per rifiuti speciali