Sel: partita la discussione sul destino dell’area ex Ceccotti

Area Ceccotti 4' di lettura 19/01/2014 - Urbanistica Partecipata. Un'occasione che stiamo perdendo? Non c'è da stare molto soddisfatti di come sta prendendo piega la vicenda ex Ceccotti. Quella che doveva essere una grande opportunità di Urbanistica Condivisa con il corpo vivo della città appare sempre più come la solita "mediazione" fra le vere necessità della città, del territorio con le aspettative dei proprietari fondiari.

Si dirà la proprietà dell'area è PRIVATA. Nessuno contesta questo ma quanto VALE quella area stante che oggi è inedificabile e che solo una diversa decisione del Consiglio Comunale può ad essa assegnare un valore di mercato? Da che mondo è mondo i valori delle aree immobiliari si costruiscono su parametri oggettivi: Il primo è l'effettivo interesse di mercato,il secondo è il valore urbanistico dell'area dato dalle possibilità edificatorie codificate.

OGGI quell'area non HA NESSUN VALORE,non c'è mercato (palazzi semi vuoti da anni costruiti sono testimonial).Quell’area 'area non ha nessuna norma tecnica o indici di edificabilità capace di determinarne il valore. Perchè le proprietà vantano un DIRITTO ad EDIFICARE? Tutta questa aspettativa si è creata partendo da presupposti che non hanno fondamento giuridico ma da scelte che la classe politica locale , che in questi anni ha governato la città, ha tentato con scelte urbanistiche finalizzate a concedere volumetrie edificatorie che alla prova dei fatti sono fallite . Oggi l’amministrazione del Sindaco Tommaso Corvatta con qualche tentennamento e ritardi inspiegabili riparte per dare un destino a quell’area.

Una scelta da salutare positivamente se non fosse che il tutto si riduce anche se con apporti qualificati in qualche assemblea pubblica,all’apertura di un account di posta elettronica a cui gli interessati dovrebbero inviare contributi e suggerimenti. Poca cosa se poi come avvenuto alla 1^ Assemblea Partecipata sull’area ex Ceccotti i relatori mostrano esempi di Urbanistica e progettazione partecipata in cui i cittadini,i portatori di interessi diffusi, avevano avuto un ruolo attivo,sul campo e “ disegnavano “con l’assistenza di Tutor gli spazi urbani il paesaggio urbano,ecc.

Nella prospettiva registriamo la prima decisione negativa e contraddittoria del Sindaco e della Giunta quanto per bocca dell’arch.Polci ci dice di NON ESSERE INTERESSATI ad acquisire la PROPRIETA’ della FORNACE senza spiegarne le motivazioni. Purtroppo le premesse di questo “cambiare” partendo dall’area ex Ceccotti non ci sono .Infatti dall’architetto Polci ,che crediamo sia il tramite di orientamenti del Sindaco e della Giunta, sono state presentate diverse soluzioni di utilizzo dell'area ex Ceccotti.

Non contestiamo che chi governa la città,chi ha responsabilità decisionali debba rinunciare alle proprie prerogative. Quello che si contesta è il fatto che tutte le soluzioni (Quattro) presentate non prescindono dal fatto che quelle aree OGGI inedificabili debbono dare una “remunerazione “ equivalente a 80.000 mc ,PIÙ MITE di quella ipotizzata nei precedenti progetti. Una moderazione delle aspettative di tutti i soggetti privati interessati? Compresi quelli che si sono trasformati da vecchie a nuove società?

Senza contare le ipoteche bancarie di decine di milioni di euro che gravano su alcune aree del comparto? Tutte soluzioni di massima presentate nella 1^ Assemblea Partecipata hanno una caratteristica: sono in "progress",di medio e lungo termine e prevedono anche la possibilità di interventi finanziari da ricercare nell’ ambito dell’Unione Europea. Si tratta di soluzioni interessanti ma di lunga prospettiva e piene di incertezze.

Se questa è la direzione e l’obbiettivo di quella che viene chiamata Urbanistica Partecipata si rischiano l’incognito ossia: che tutto il disegno resti sulla carta,che si vada incontro ad uno “spezzatino” dell’area dove la “mano privata” realizza qualche infrastruttura che dovrà gestire per remunerare l’investimento e il resto resti sulla carta in attesa di modiche più “funzionali”. La seconda ipotesi potrebbe essere che l’area ESCA dall’ INEDIFICABILITA’ e ABBIA delle NORME TECHNICHE EDIFICATORIE.

Tale prospettiva apre la possibilità di un fase di contrattazione tra proprietà e Amministrazione Comunale capace di stravolgere quanto deciso attraverso questa modalità di partecipazione. Una trattativa che dovrà comunque garantire una “remunerazione” del capitale che farà soccombere gli interessi generali. Non si vuole essere estremisti o velleitari ma una forza politica ha il dovere di esaminare le vicende da un’ottica che tiene conto dell’esperienza e della storia urbanistica in città e dell’interesse pubblico.

Gettare il cuore oltre l'ostacolo come ha detto il Sindaco è fascinoso ma senza aver presenti tutti gli scenari ,gli elementi di un mosaico al quale ad oggi mancano pezzi importanti potrà sembrare un bel sogno che non vorremmo si trasformi in un pasticcio o un incubo per la città.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 19-01-2014 alle 16:36 sul giornale del 20 gennaio 2014 - 1580 letture

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