Addio al cardinale Ersilio Tonini. Era stato vescovo di Macerata

Ersilio Tonini 2' di lettura 28/07/2013 - E' morto sabato notte all'Opera Santa Teresa di Ravenna, dove risiedeva da molto tempo, il cardinale Ersilio Tonini.

Aveva 99 anni ed era il più anziano cardinale vivente. "È rimasto lucido fino alla fine. Si è reso conto che stava per morire. Ha detto che si preparava per andare incontro al Signore, che il Signore è buono", ha detto suor Virginia, una delle religiose che da 12 anni lo assistevano al Santa Teresa.

Ad annunciare il decesso è stato l'arcivescovo di Ravenna-Cervia, monsignor Lorenzo Ghizzoni, durante una messa celebrata in spiaggia alle 6 del mattino a Milano Marittima, per la Giornata mondiale della gioventù. "Non aveva alcuna malattia particolare, ma negli ultimi giorni non si muoveva più dal letto", ha spiegato Ghizzoni.

Uomo coltissimo, giornalista, scrittore e filosofo, Ersilio Tonini è stato uno dei cardinali più noti e apprezzati in Italia. Nato il 20 luglio 1914 in un piccolo comune del piacentino, da una coppia di contadini, Tonini entra in seminario giovanissimo, a 11 anni. Nel '37 viene ordinato sacerdote, nel '39 si trasferisce a Roma per frequentare l'università Lateranense. Ne 1947 diventa il direttore del settimanale diocesano "Il Nuovo giornale".

Nel '69 viene nominato vescovo di Macerata-Recanati, dove rimane sette anni. Qui compie un'importante gesto, cedendo le terre della diocesi ai contadini. Nel 1975 diventa arcivescovo di Ravenna. Nel '90 Giovanni Paolo II accoglie le sue dimissioni da vescovo, per sopraggiunti limiti di età. Nel 1991 è tra i protagonisti della trasmissione tv "I dieci comandamenti all'italiana" di Enzo Biagi. E' la prima di una lunga serie di apparizioni che ne faranno un personaggio mediatico e un commentatore molto apprezzato e ricercato.

Nel 1997 mons. Tonini consacra Giuseppe Orlandoni, attuale vescovo di Senigallia, vescovo.

Famose le sue parole, pronunciate durante la trasmissione "Annozero" di Santoro, contro il cosiddetto "editto bulgaro" di Berlusconi, che segnò la cacciata dalla Rai di Luttazzi, Santoro ed Enzo Biagi, suo grande amico. "Lo hanno ucciso. E' stato un ostracismo. Enzo Biagi dava fastidio, non era utile ed e' stato cacciato", disse Tonini. "Biagi non è stato solo un uomo della tv, ma anche una persona che ha combattuto per la giustizia e la liberta', un uomo di una schiettezza piena. Non si possono trattare gli uomini come pezzi da giocare".

All'Opera di Santa Teresa di Ravenna è stata aperta la camera ardente. I funerali saranno celebrati martedì nel Duomo di Ravenna.






Questo è un articolo pubblicato il 28-07-2013 alle 17:05 sul giornale del 29 luglio 2013 - 867 letture

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