Pagamenti delle imprese: Macerata penultima nelle Marche per puntualità

Marco Preti 5' di lettura 03/07/2012 - Migliora la puntualità nei pagamenti delle imprese delle Marche ed anche in provincia di Macerata, dove nel primo trimestre 2012 il 50,4% delle imprese ha saldato alla scadenza le fatture ai propri fornitori, in aumento rispetto al 49,39% di un anno fa.

Una percentuale che vale alla provincia il terzo posto in regione nella classifica della puntualità. A dirlo è l'analisi di CRIBIS D&B, la società del gruppo CRIF specializzata nella business information, che ha realizzato lo Studio Pagamenti delle Marche relativo ai primi tre mesi 2012. Entrando nel dettaglio, nei primi 3 mesi 2012 il 50,4%% delle imprese di Macerata Fermo ha saldato puntualmente le fatture ai propri partner commerciali, mentre il 44,7% ha pagato entro un mese di ritardo. Il 3,1% ha saldato con un ritardo tra i 30 e i 60 giorni di ritardo, lo 0,9% tra i 60 e i 90 giorni, lo 0,5% tra i 90 e i 120 giorni, lo 0,3% oltre il limite dei 120 giorni.

La perfomance di Macerata è leggermente inferiore a quella media regionale (50,8% di imprese virtuose) ma superiore a quella nazionale (46,6%) e la colloca al penultimo posto nella classifica della puntualità tra le province marchigiane, dopo Pesaro – Urbino (56,4%), Fermo (52%) e Ascoli- Piceno (50,8%). Solo Ancona fa peggio con appena il 45,5% di imprese puntuali.

Anche a livello regionale, la ricerca di CRIBIS D&B evidenzia un miglioramento nelle tempistiche dei pagamenti: le imprese virtuose nel Marche sono passate dal 48,46% dello scorso anno al 50,8% attuale, una performance migliore del valore medio nazionale, pari al 46,6%. Il 44,5%% delle imprese marchigiane ha saldato le fatture entro un mese di ritardo, il 2,9% tra i 30/60 giorni di ritardo, l’1,1% dopo 60/90 giorni, lo 0,5% dopo 90/120. La percentuale di pagatori oltre i 120 giorni è pari allo 0,3%. Grande il divario tra le imprese piccole e quelle di maggiori dimensioni: più sono grandi, peggio pagano.

A livello regionale le micro imprese (fatturato inferiore a 2 milioni di euro e meno di 10 dipendenti) sono state puntali nel 54,6% dei casi; le piccole (meno di 10 milioni di euro e sotto i 50 dipendenti) nel 44%; le medie (fatturato inferiore ai 50 milioni di euro e meno di 250 dipendenti) nel 28,8%; le grandi (fatturato superiore ai 50 milioni di euro e più di 250 dipendenti) solamente nel 13,3% dei casi. Il settore che mostra le migliori performance di pagamento in regione è l’Agricoltura, foreste, caccia e pesca (65% di aziende puntuali), seguito dai Servizi vari (58,8%) e Trasporti e Distribuzione (52,8%). Al contrario, i settori più critici sono l’Edilizia (46,2%) e il Commercio al dettaglio (46,3%).

“Le dinamiche che si riscontrano nelle Marche sono assimilabili a quelle nazionali, dove nel 2011 i comportamenti di pagamento mostrano un miglioramento rispetto al 2010. Questo però – mette in guardia Marco Preti, amministratore delegato di CRIBIS D&B – è un dato che va letto controluce per comprendere correttamente i fenomeni sottostanti, non tutti positivi. In parte il miglioramento è dovuto al fatto che il ritardo si è 'istituzionalizzato', cioè è stato incorporato nei termini di pagamento definiti contrattualmente.

Da una survey qualitativa realizzata da CRIBIS D&B nel marzo 2012 su oltre 500 credit manager italiani risulta che oltre il 90% degli intervistati ha ricevuto richieste di aumento dei termini di pagamento e il 62% degli intervistati ha individuato in questo una delle maggiori problematiche che la sua azienda ha dovuto affrontare È vietata la riproduzione. Pag. 1 di 2 nell’ultimo anno. Ciò è grave, perché sarà difficile per il fornitore, una volta concessi termini di pagamento più lunghi, tornare a tempi più brevi in futuro.”

“Un secondo aspetto riguarda l’eterogeneità dei comportamenti: sono le micro realtà (le più numerose) ad emergere per una più alta concentrazione nella classe di pagamento puntuale, mentre per le imprese di grandi dimensioni solo il 13% dei casi analizzati riesce a rispettare gli accordi contrattuali. Situazione analoga a livello settoriale, dove a livello nazionale troviamo comparti merceologici come l’Agricoltura o i Servizi finanziari che evidenziano pagamenti nei termini in oltre il 52,5% dei casi, mentre nella Grande Distribuzione in meno del 22% dei casi.

Infine - fa notare Preti - a questi aspetti negativi va affiancato anche un elemento positivo, cioè la maggiore attenzione da parte delle imprese alla gestione dei tempi di pagamento, del credito commerciale e più in generale del Working Capital. Negli ultimi anni le aziende hanno investito molto in procedure e strumenti che consentano di intercettare i segnali di deterioramento dell’affidabilità di un’azienda, di mantenere sotto controllo la capacità del proprio portafoglio clienti di generare ricavi, di intervenire tempestivamente con azioni di prevenzione e limitazione del rischio e, soprattutto, di fare previsioni sui propri flussi di cassa. Un’operazione che potrà dare benefici anche dopo la fine della crisi".

“In questo contesto, il nostro contributo è in primo luogo supportare le aziende con strumenti e informazioni per la gestione del portafoglio clienti e dei pagamenti commerciali. E, in un’ottica più generale, di contribuire a rendere più trasparente il mercato. Soluzioni come CRIBIS iTRADE, che prevedono la condivisione di informazioni sui pagamenti al fine di identificare un profilo dell’azienda come pagatore oltre a mettere a disposizione strumenti di analisi e monitoraggio, possono rendere il mercato più trasparente referenziando le aziende che hanno comportamenti di pagamento virtuosi e identificando coloro che invece hanno comportamenti non corretti”.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-07-2012 alle 18:38 sul giornale del 04 luglio 2012 - 821 letture

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