comunicato stampa
Dal tavolo per lo sviluppo economico un invito a fare rete

Dopo l’insediamento di fine marzo, quella di oggi è stata una riunione più incentrata su temi specifici in cui si è parlato anche di come affrontare le singole problematiche. Tutte le questioni – è stato fatto notare da Giuliano Bianchi, presidente della Camera di commercio – sono legate in qualche modo tra loro dalla crisi economica generale “che a sua volta – ha detto ad esempio il rettore dell’Università di Macerata, Luigi Lacché – ci obbliga al cambiamento e alla necessità di doverci attrezzare di conseguenza”. Il suo collega dell’ateneo di Camerino, Flavio Corradini, ha sostenuto la necessità di costruire progettualità in grado di attrarre finanziamenti europei, i soli a poter sopperire all’assenza di risorse interne. Corradini ha parlato anche di razionalizzare i servizi tra i vari soggetti del territorio, consorziando quelli che rappresentano costose duplicazioni; un modo per ridurre i costi fissi e liberare risorse da destinare agli investimenti. Il tema del “fare rete” è stato condiviso da tutti, ad iniziare proprio dal settore dell’alta formazione che, oltre alle due università, comprende sul nostro territorio anche l’Accademia di Belle arti, presente al “tavolo” con la vice direttrice Paola Taddei.
La necessità di puntare sulla costruzione di “sistemi di rete” anche intersettoriali è stata sostenuta dal presidente di Coldiretti, Francesco Fucili, dal presidente di Confcommercio, Mario Volpini, dal segretario di Casartigiani, Flavio Pepi e dal presidente di Cna, Maurizio Tritarelli. Il presidente di Confindustria, Nando Ottavi, ha sottolineato la necessità di sostenere l’internazionalizzazione delle imprese manifatturiere e di affrontare i problemi del settore edilizio, “un motore per lo sviluppo – ha detto – in quanto fa da traino ad un indotto economico molto vasto”. Da parte sindacale – erano presenti Cgil, Cisl, Uil e Ugl – Marco Ferracuti ha ricordato la necessità di porre attenzione anche alla Sanità in quanto si tratta di un servizio che, al pari dell’istruzione, sostiene un rilevante indotto economico. La presenza al tavolo di alcuni sindaci, Cesare Martini (San Severino) e Sergio Paolucci (Potenza Picena), ha permesso di introdurre altri due temi: la necessità di “sburocratizzare” le procedure con cui cittadini ed imprese “impattano” ogni giorno e il problema degli investimenti pubblici frenati dal Patto di Stabilità. Due aspetti che non consentano agli enti locali di essere volano per l’economia come vorrebbero. “Ad oggi la sola Provincia di Macerata – ha ricordato il presidente Pettinari – potrebbe avviare nuovi lavori per 11 milioni di euro, tutti disponibili in bilancio, ma compresi i cantieri in corso di esecuzione possiamo spendere solo meno di tre milioni”.

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