Pier Paolo Rossi (Pd) dimissionario: 'Ostacolato perché infedele alla linea'

Pier Paolo Rossi 4' di lettura 04/04/2012 - Questi giorni concludono un percorso, un progetto che ho iniziato un anno e mezzo fa quando ho deciso di iscrivermi al Partito Democratico e partecipare al Congresso cittadino per l’elezione del Segretario locale. Seppur schierato nella lista in competizione con quella relativa all’eletto Segretario Silenzi ho avuto sin da subito l’onore di partecipare al coordinamento cittadino e di entrare a tutti gli effetti nel gruppo “dirigenziale” del PD civitanovese.

Credo, in questi 18 mesi, di aver fatto un buon lavoro per la mia crescita personale e per quella del partito democratico stesso: in poco tempo sono riuscito a tessere una rete di rapporti amichevoli con tutti i più autorevoli soggetti politici di riferimento, a livello cittadino e provinciale, dentro e fuori il PD; ho cercato di “combattere” delle piccole battaglie all’interno del partito, per cercare di legittimare il sacrosanto diritto di pensiero individuale ed alternativo anche sulla base dei principi statutari di pluralità; soprattutto ho cercato di combattere battaglie al di fuori del recinto PD, contro chi provocava, punzecchiava, attaccava il PD (si ricordino gli alterchi con esponenti di altri partiti) e i dirigenti stessi (si rammentino le parole spese in difesa di un dirigente PD “beccato” ad una cena clandestina con dirigenti dell’IDV) o contro chi in maniera discutibile stava amministrando la nostra città (l’uso privatistico del Teatro “Annibal Caro” per banchetti di nozze, la scoperta di una “celata” centrale a biomasse a S.M.Apparente, le mai smentite bugie del Sindaco Mobili sui dati economico-turistici della città, la vicenda dello spreco di denaro pubblico riguardante i locali per le associazioni in via Calatafimi, e altre decine di argomenti evidenziati ) proponendomi sulla stampa e soprattutto in maniera alternativa sulla rete.

Ho cercato, parlandone inizialmente al partito stesso (snobbato nella maniera più assoluta!), dei mezzi diversi per tentare di aprirsi alla cittadinanza, alla base e cercare di dare una immagine più aggiornata, più moderna del PD cittadino; ho gettato, con l’aiuto di amici, le fondazioni per la crescita di una “piattaforma”, democratica e concreta, di dialogo tra i cittadini interessati alla politica con la “P” maiuscola (quella relativa alla città) attraverso l’apertura di un gruppo su facebook da cui poi sono nati altri profili, siti internet ed associazioni culturali e da cui poi si è auto generato il risveglio di un nuovo senso civico, democratico, partecipativo da parte dei civitanovesi. Prendo atto però, con estremo rammarico, della determinazione del Segretario Silenzi nel non aver sostenuto la mia candidatura nelle liste del PD assumendo politicamente infondate ragioni di opportunità. L’accusa è quella di lesa maestà nell’aver agito in modo critico, ma sempre diligente (da provare concretamente l’azione screditante nei confronti del Segretario e del partito di cui mi si accusa), rispetto alla linea politica della Segreteria e rispetto alla candidatura alle Primarie dello stesso Silenzi da me ritenuta non vincente (il risultato delle primarie non m’hanno dato torto!); ho assistito quindi sostanzialmente ad una mia esclusione dalla vita politica attiva del PD e dalla possibilità di rappresentare all’interno del partito e nella vita amministrativa di questa città quelle idee che probabilmente avrebbero potuto arricchire tutti nel confronto e nel dibattito che in genere caratterizzano la vita democratica.

A chi, durante l’ultima assemblea degli iscritti che ha ratificato la lista dei candidati consiglieri del PD, si è stupito del fatto che chi si era, in questi 18 mesi, molto spesso trovato in disaccordo con la linea della Segreteria chiedesse comunque la rappresentatività nel partito rispondo che al CAPO I, art. 1, comma 6 dello Statuto Nazionale è citato che “Il Partito Democratico riconosce e rispetta il pluralismo delle opzioni culturali e delle posizioni politiche al suo interno come parte essenziale della sua vita democratica…”; aggiungo che il Partito Democratico è un partito nazionale e chi ne chiede la rappresentatività lo fa soprattutto in base alla condivisione dei principi statutari e non in base alla imposta affiliazione alla Segreteria locale. Per questi motivi con rammarico, mi sono visto costretto a dare le dimissioni da tutte le cariche di partito ritenendo di poter dare il mio contributo politico alla vita amministrativa di questa città in liste civiche e al fianco di persone, come Tommaso Corvatta, che possano apprezzare le mie idee (che mi consentano soprattutto di esprimerle con l’aspettativa di essere ascoltato) o che comunque riescono a considerare il mio fare politico una risorsa e non un ostacolo; questo comunque con la speranza che in un prossimo futuro il PD vorrà riconsiderare le sue posizioni aprendosi a tutti e non solo a coloro che sono solidali col suo Segretario.


da Pier Paolo Rossi
Membro del coordinamento del PD - Civitanova Marche





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 04-04-2012 alle 19:04 sul giornale del 05 aprile 2012 - 1539 letture

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