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Porto Recanati: non graditi all'ingresso e loro sfondano con l'auto la vetrata del Lola. Arrestati

Il Nucleo Operativo Radiomobile di Osimo e la Stazione CC di Castelfidardo, in collaborazione con la Stazione CC di Porto Recanati (MC) la scorsa notte stavano controllando discoteche e locali notturni lungo la S.S. 16 “Adriatica” e la litoranea Numana – Porto Recanati, per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno delle “stragi del sabato notte e weekend”, nonché la repressione di tutti i reati in genere. Il servizio disimpegnato con l’impiego di 10 militari e 5 mezzi militari di cui 1 in borghese, è culminato con il rocambolesco arresto di due giovani malfattori: Marchese Aurelio, nato a Catania ma residente a Falconara Marittima, di 20 anni nullafacente e pregiudicato e Mesaros Adrian, 24 anni, romeno ma anch'egli residente a Falconara M.ma nullafacente e incensurato. I due si sono resi protagonisti di una nottata di terrore costellata da diversi delitti.
Alle ore 3 di notte circa i due giovani a bordo di un’autovettura “Jeep-Cherokee” hanno raggiunto la nota discoteca “Lola" in località “Scossicci” di Porto Recanati (MC), con l’intento di entrare e trascorrere la notte. Giunti all’entrata peró sono stati bloccati dal personale della sicurezza della discoteca, poiché soggetti noti e non graditi perché rissosi e non affidabili. Per tali motivi é sfociata una discussione animata ed i due giovani sono stati comunque respinti, ai due é stato fatto divieto di ripresentarsi presso la discoteca.
Ma anzinchè rinunciare ed andare via i due si sono alterati ulteriormente e saliti a bordo dell’autovettura si sono diretti a folle velocità verso l’entrata principale del Lola, sfondando la porta in vetro dell’ingresso della sala da ballo, interrompendo la musica, creando panico e pericolo all’incolumità degli avventori e procurando lesioni ad una donna sammarinese, che é stata subito assistita e soccorsa dall’intervento del 118. I due malviventi, nonostante inseguiti sono riusciti a dileguarsi e a far perdere temporaneamente le loro tracce, sono stati infatti alla fine individuati e arrestati a Castelfidardo nel piazzale antistante il Night Club “Josephine” lungo la SS.16 “Adriatica”. I ricercati, alla vista dei militari hanno abbandonato l’autovettura e dividendosi si sono dati ad una fuga precipitosa a piedi, nei terreni innevati circostanti, venendo bloccati dopo un breve inseguimento. Gli stessi si sono avventati contro i militari dell’autoradio in turno dell’Aliquota radiomobile di Osimo, scaraventandoli a terra e usando violenza e resistenza aggravata allo scopo di sottrarsi all’arresto, ma malgrado ciò sono stati comunque immobilizzati e arrestati, generando anche davanti al night-club paura e sconcerto.
I due arrestati, sono stati condotti presso la Compagnia di Osimo, dove dopo esser stati sottoposti a perquisizione (veicolare e personale), sono stati fotosegnalati e identificati. Nel corso dell’operazione, sia i militari che la donna sammarinese, sono stati medicati presso il Pronto Soccorso di Osimo e riscontrati affetti da lievi escoriazioni giudicate guaribili in 3 giorni per i militari e 5 giorni per la donna.
L’autovettura, di proprietà e condotta dal pregiudicato Marchese Aurelio, é stata sottoposta a sequestro. I due sono stati arrestati con l'accusa di “Danneggiamento aggravato in concorso, Violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale, Lesioni personali e posti a disposizione delle Procure di Ancona e Macerata, informate dall’aliquota radiomobile di Osimo. La Procura di Ancona, nella persona del Sost.Proc. di turno Dott.ssa Irene Bilotta, nel concordare l’arresto dei due prevenuti ha disposto la custodia degli arrestati presso le camere di sicurezza della Compagnia di Osimo, in attesa del rito direttissimo presso il Tribunale di Ancona per la tarda mattinata. L’udienza, si é tenuta alle ore ore 13 circa di sabato. Il giudice ha convalidato l’arresto in flagranza di reato, verificandone la legittimità degli atti e accogliendo in toto le risultanze investigative prodotte, rinviando l’udienza al prossimo 28 febbraio presso il Tribunale di Osimo e disponendo la liberazione degli arrestati se non detenuti per altra causa.

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