Marinelli: 'Chiarezza sulla Pet e rapidità sull'acquisto'

erminio marinelli 2' di lettura 03/11/2011 -

“Chiarezza e rapidità sull'Acom”. La chiede Erminio Marinelli “a nome dei pazienti marchigiani della Pet, dei lavoratori e del patrimonio di ricerca che l'Acom rappresenta per le Marche”.



“Ma chiedere chiarezza a Mezzolani – chiosa -, è tentare l'impossibile. Qui si cerca di prorogare ogni cosa. È una Regione che non decide mai, ogni volta si sposta la soglia delle firme finali. Lo fanno sulle fiere, sulla pesca, sulla Croce Verde, sulla sanità. Ora tocca all'Acom.”

“Sono allarmato dalla smentita di Piagliapoco a Mezzolani”. Dice Marinelli che in vista della scadenza delle forniture dell'Acom (22 ottobre scorso) ha presentato un'interrogazione alla Regione evidenziando “come la Pet maceratese sia un esempio in Italia e chiedendo alla Regione di dare certezze all'Acom per permetterle di investire sul nuovo tomografo”.

“Con la dichiarazione di due giorni fa – spiega il Portavoce del Centrodestra in Regione -, credevo che Mezzolani fosse riuscito, seppure in ritardo, a tamponare la situazione. Tuttavia, stando alle dichiarazioni del presidente della società, Pigliapoco, per l'Acom non c'è nemmeno la proroga. Di male in peggio”. “Comunque – spiega Marinelli -, una volta risolto il nodo della Pet resterà aperta la questione dell'intera azienda, alla quale bisogna dare risposta immediata.”

“Nel settembre del 2010 – ricorda l'ex sindaco di Civitanova -, gli assessori regionali Almerino Mezzolani e Pietro Marcolini avevano annunciato l'intenzione di acquisire le quote di maggioranza della società. Acquisizione che avrebbe reso efficace il controllo pubblico e avrebbe potuto assicurare molti vantaggi come l'approvvigionamento di radio farmaci, l'integrazione con i servizi oncologici garantiti dalla metodica Pet.

Avrebbe assicurato il potenziale sviluppo della Pet in altri campi (cardiologico, neurologico e delle patologie benigne), lo sviluppo del Polo oncologico di Macerata, il proseguimento delle relazioni costruite negli anni da Acom nella ricerca e nell'innovazione in campo diagnostico e terapeutico, la riduzione della mobilità passiva e il possibile aumento di quella attiva. Tutte attività con ricadute positive sul bilancio regionale”.

“Ora dopo più di un anno dall'inizio della dichiarazione d'intenti e dopo gli incontri dello scorso maggio – conclude Marinelli -, l'accordo tra Regione Marche e i soci pubblici dell'Acom non vede la luce. Si tratteggia così l'ennesimo flop della sanità targata Spacca/Mezzolani?”.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-11-2011 alle 15:42 sul giornale del 04 novembre 2011 - 610 letture

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