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Area Retanti: Citt@verde, 'situazione poco trasparente'. Indagine ambientale e messa in sicurezza effettuati la scorsa settimana

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Rifiuti bonifica terre contaminate IPA

E’ una richiesta di ulteriori indagini per capire come stanno effettivamente le cose quella di Citt@verde, che solleva la questione del panettone di ghiaia, che staziona ormai da diverso tempo nella zona portuale. “La sensazione che vi siano ritardi, poca trasparenza e reticenze è forte. L'inquinamento da Idrocarburi ci ha lasciato in eredità il Panettone Nero che fa bella mostra di se nella spiaggia del Lungomare sud e le velleità ideologiche di una Giunta che per rimuovere il problema spende , spande in incarichi e consulenze e ricorsi.

Secondo l’associazione ambientalista, l’amministrazione comunale ha peccato di “distorsione della verità e negazione del principio di cautela”.
Ironizza Citt@verde, “Le Reti ,il materiale tecnico di pesca non inquinano, non producono IPA e non disperdono Idrocarburi a meno che nel lontano passato quel sito non veniva usato per stoccare combustibili e oli.” La soluzione al problema sembra chiara per Citt@verde, “La logica vorrebbe che in tutta quell’area che comprende anche i depositi di carburanti dell’IP , dell’Agip e quant’altro va effettuata una meticolosa caratterizzazione del suolo e del sottosuolo se necessario un supplemento di indagine per capire quale nesso c’è fra le attività a terra e l’inquinamento dei suoli ,del sottosuolo e dell’arenile. E’ lecito o è lesa maestà porsi queste domande?” Citt@verde conclude anche con una critica verso la politica “se assieme alle resistenze cavillose ci si mette anche quest’ultima a confondere le acque, minimizzare, sottovalutare si capisce bene che le resistenze hanno profonde radici che sarà duro da estirpare”.

Sembra comunque che qualcosa si muova nei pressi dell’area Retanti. Proprio questa zona è stata interessata la scorsa settimana da un’ordinanza della Capitaneria di Porto (N. 81/2011) con la quale si autorizza la ditta Petroltecnica s.p.a. “alla realizzazione di attività di indagine ambientale e di messa in sicurezza". Proprio in data 27 e 28 Ottobre, sembra infatti che la ditta abbia effettuato, si legge, “lavori di messa in sicurezza al fine di rimuovere una porzione di terreno contaminato da idrocarburi fino alla profondità massima di 1,0 metri con l’ausilio di un escavatore a risucchio. Detti lavori verranno eseguiti nel porto di Civitanova Marche nei pressi dell’area in concessione della società API S.p.a. di Ancona, limitatamente al punto PM1, meglio evidenziato nell’allegata planimetria che costituisce parte integrante della presente ordinanza”.
Attendiamo dunque ora l’esito dell’indagine ambientale effettuata.



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