comunicato stampa
Favìa: Soddisfatto per approvazione odg su fondi alluvione Marche

La Camera dei Deputati ha approvato a larga maggioranza, (con la stupefacente astensione del leghista Paolini e dell’on. Baldelli, eletti nelle Marche) un ordine del giorno collegato alla manovra che “impegna il governo a provvedere in favore della Regione Marche, fermo restando l’equilibrio di finanza pubblica, a stanziare cifre congrue almeno pari a quanto anticipato dalla Regione stessa e dagli enti locali”.
Non è ammissibile, infatti che, sia la Basilicata che le Marche, colpite entrambe da eventi alluvionali, rispettivamente, nel febbraio e nel marzo, abbiamo ricevuto trattamenti molto diversi: la nostra Regione (con 500 milioni di euro sulle attività ordinarie ed altrettanti nel comparto agricolo - cinque volte di più rispetto a quelli subìti dalla Regione Basilicata) non ha visto un euro, mentre alla Basilicata sono stati assegnati 7 milioni di euro con emendamento alla manovra introdotto al Senato in extremis: intendiamoci, IDV è favorevole allo stanziamento in favore della Basilicata, ma chiede che pari trattamento sia riservato alle Marche.
Subito dopo l’alluvione, gli amministratori marchigiani si sono mossi per ripristinare tutte le situazioni compromesse dalla calamità, destinandovi circa 70 milioni di euro per le opere di somma urgenza, distogliendoli da altre finalità già preventivate. Questo nonostante la Regione Marche abbia subìto, in conseguenza dei provvedimenti governativi dell’ultimo anno, un taglio dei trasferimenti ordinari pari al 67%, conto che non include i tagli aggiuntivi perpetrati dal provvedimento in esame, che rischia di portarli all’80%. Ho chiesto pertanto che i nostri cittadini non siano trattati da figli di serie B, esigendo per loro e per il nostro territorio, cifre congrue almeno pari a quanto anticipato dalla Regione stessa e dagli enti locali per l’alluvione in un contesto in cui con provvedimento del 10 marzo il Presidente del Consiglio ha decretato lo stato di emergenza.
Calamità naturale dunque, che sta ricadendo solo sulle spalle di famiglie, lavoratori e imprese in un momento in cui, peraltro, la crisi generale sta mettendo in ginocchio l’economia locale.

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