comunicato stampa
Patto di sicurezza: organizzazioni imprenditoriali e sindacali con la Provincia per chiedere modifiche

Si al rigore, ma no a misure che frenano lo sviluppo e l’occupazione. Lo hanno sottolineato in coro questa mattina le organizzazioni imprenditoriali e sindacali riunite intorno ad un tavolo istituzionale con il presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, per prendere in esame la situazione denunciata nei giorni scorsi dall’Amministrazione provinciale circa le conseguenze imposte dalle norme sul Patto di stabilità.
“Una situazione assurda e contraria ad ogni logica di sviluppo economico – ha esordito il presidente – che impedisce alla Provincia di pagare, nonostante la possibilità di farlo, lavori pubblici in corso di esecuzione e di avviare ad esecuzione molte altre opere già appaltate o in corso di progettazione”. Confindustria, Confartigianato, Cna, quali rappresentanti degli interessi delle imprese e Cgil, Cisl Uil, Ugl quali espressioni dei lavoratori, sono stati concordi nell’esprimere la preoccupazione per gli effetti diretti ed indiretti che il Patto di stabilità provoca sul territorio.
“Per la sola Amministrazione provinciale – ha spiegato Pettinari – nel 2011, a fronte di una capacità di spesa per investimenti (opere pubbliche finanziate e quindi fondi esigibili in bilancio) di circa 40 milioni di euro, è possibile liquidare appena 4 milioni e se le norme non cambieranno, maggiori restrizioni si prevedono per il 2012”. Timori per le ripercussioni negative sull’imprenditoria locale sono stati espressi anche dalla Camera di commercio, presente all’incontro con il vice presidente Mario Volpini.
La rilevanza dell’ammontare dei fondi che la Provincia si vede “bloccati” dal Patto di stabilità ha destato in parte sorpresa tra le organizzazioni imprenditoriali e sindacali. Cgil, Cisl, Uil e Ugl, nell’ esprimere apprezzamento per l’iniziativa dell’Amministrazione provinciale di denunciare la situazione, si preoccupano di conoscere l’ammontare degli analoghi fondi che pure i Comuni si trovano a non poter spendere ed avere così un quadro completo delle ripercussioni negative sul territorio. Il “tavolo” istituzionale ha deciso di inviare un documento al Governo prima che venga emanato (entro il 30 settembre) il decreto attuativo delle nuove norme sul Patto di stabilità per il 2012 ed ha affrontato alcuni questioni tecniche.
Il presidente di Confindustria, Nando Ottavi, ha suggerito di sondare la possibilità che gli Istituti di credito – sia quelli che hanno rapporti con la Provincia, sia altri – possano prevedere particolari aperture di credito a favore delle imprese appaltatrici, sia attraverso “anticipazione su fattura” sia attraverso anticipazioni su fattura.
Tutti hanno condiviso i timori che nel lungo periodo la situazione possa ulteriormente danneggiare i settori produttivi già colpiti dalla crisi ed hanno espresso preoccupazione per l’incidenza negativa sulla sicurezza. Minori lavori di manutenzione stradale, minori interventi di adeguamento degli edifici scolastici e minori opere di tutela del sistema idrogeologico, infatti, mettono a rischio – ha ricordato Pettinari – la stessa incolumità dei cittadini. Che almeno queste opere – è stata la richiesta – siano stralciate dalla norme restrittive del Patto di stabilità.

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