comunicato stampa
Recanati: Elezioni provinciali Prc: a sinistra serve un nuovo candidato presidente, no ad accordi con Udc e Lam

Le infinite dichiarazioni di numerosi esponenti politici sul ritorno o meno alle elezioni provinciali come conseguenza della sentenza del Consiglio di Stato a seguito del ricorso della Lam hanno a dir poco dell’incredibile e fanno stare tutto meno che tranquilli.
Si torna ad elezioni e, nel frattempo, viene nominato un commissario? No, la sentenza non produrrà effetti finché non saremo noi a comunicarla, come sostiene la Lam, (come se questa fosse un caffè da portare a domicilio). No, torna il precedente presidente, ossia Giulio Silenzi, come affermano altri. No, saranno le Winx a fare una magia e risolvere in un istante tutti i problemi dei maceratesi e dei marchigiani. Del resto, se l’intera classe politica provinciale e regionale è andata in Cina a guardare con gli occhialini 3D le magiche fatine (questa cosa ha davvero dell’incredibile per non dire che è vergognosa), ci sarà stato un motivo no?
La politica locale si alterna tra un cartone animato e una partita al risiko dei tatticismi di palazzo mentre la stragrande maggioranza della società continua a sprofondare giorno dopo giorno, e non per gioco, in una crisi economica sempre più grave e devastante che non è stata certo causata dai cittadini, ma che si vuole far pagare ai cittadini. C’è sempre meno lavoro, sempre più precario e con ancora meno diritti. Si lavora non più per riuscire a vivere dignitosamente e in serenità, ma semplicemente per pagare i debiti contratti con le banche e le finanziarie, per riuscire ad andare avanti nella speranza di tempi migliori che, invece, non arrivano mai. Le banche ritirano, a centinaia, bancomat e carte di credito e si riappropriano delle case comprate tramite mutui che non si riescono più a pagare. Un lavoro fisso è diventato un sogno, una casa di proprietà e la possibilità di mettere radici e famiglia una vera e propria utopia.
Il presidente Capponi vada pure a Roma da Maroni per chiedere che, in caso di ritorno al voto, lo si faccia il prima possibile, ma prima di fare ciò, passi dal presidente del Consiglio e si dichiari scandalizzato per il taglio dei 118 milioni su 176 che il Governo Berlusconi si accinge a fare contro la nostra Regione perché questo vorrà dire aumentare ulteriormente la disoccupazione, il rischio dei nostri studenti che frequentano scuole ospitate in edifici sempre più inadeguati, azzerare l’assistenza sociale agli anziani e ai portatori di handicap e i fondi per la prevenzione della dipendenza dall’alcol e dalle droghe, diminuire l’assistenza sanitaria, peggiorare la situazione ambientale che, ricordiamo, vede ogni singolo Comune della nostra provincia sempre più a rischio idrogeologico ossia frane e inondazioni, peggiorare ulteriormente la manutenzione delle strade su cui muoiono già quasi giornalmente tanti, troppi giovani.
Questi sono i problemi reali che deve risolvere e non peggiorare la politica. Questi sono i problemi su cui vogliamo costruire relazioni politiche e di lotta, ci siano o no nuove elezioni provinciali. Lo faremo pubblicamente e in assoluta trasparenza con tutte le forze del centro sinistra. La discriminante sarà una sola: nessuno spazio agli acrobati e ai trasformisti che per un posto in prima fila al buffet della politica sono disposti ad andare con tutti. Il vicepresidente della Provincia e segretario regionale dell’Udc, Antonio Pettinari, che in Provincia sostiene Berlusconi e in Regione lo contrasta, e il portavoce della Lam, Luigi Gentilucci, già esponente dei Ds e del Pd, oggi disposto a fare accordi con il presidente della Provincia maceratese, sono due esempi eclatanti della degenerazione della politica.
Se si tornerà a nuove elezioni e si vorrà e potrà fare una nuova coalizione di centro sinistra che affronti davvero e con decisione i problemi reali, ci sarà la necessità di individuare un o una candidata alla carica di presidente della Provincia che incarni appieno le aspettative sociali e la necessità di cambiamento. Dunque, per il rispetto che si deve ad ogni singolo elettore, chi è già stato bocciato dal passato risultato elettorale non potrà certo essere il nuovo candidato.
