Porto Recanati: rigassificatore, il PD di Catelfidardo si interroga

C\'è una questione all\'ordine del
giorno delle vicende locali che colpisce per la sua assenza dal dibattito
pubblico, dai mezzi di informazione e, se vogliamo, anche dalle discussioni
nei bar e nei mercati tra cittadini comuni. Ci riferiamo alla imminente
realizzazione di alcuni impianti di rigassificazione del metano liquido,
dei quali uno è previsto proprio di fronte alle nostre coste, seppure
in acque internazionali.
Iniziamo, quindi, con il chiarire di
che cosa si tratta.
Il metano che oggi utilizziamo per tutti gli scopi
civili, compreso l\'uso domestico, arriva in Italia per mezzo di metanodotti
provenienti dalla Russia e dall\'Algeria, paesi notoriamente ricchi
di questa risorsa che si trova in natura sempre allo stato gassoso.
Ora, per approvvigionare metano da altri paesi più lontani dai nostri
confini (Nigeria, Brasile, ecc…) e, per questo, ad oggi non collegati
a mezzo di metanodotti, si rende necessario trasportare in mare con
navi metaniere il gas preventivamente ridotto allo stato liquido, raffreddandolo
a circa -160°C. Successivamente, lo stesso gas dovrà essere riportato
al suo stato naturale, cioè gassoso, prima di essere immesso nelle
linee di distribuzione e, poi, utilizzato. È proprio quest\'ultima
operazione che verrebbe ad essere eseguita nell\'impianto che ci ritroveremo
davanti casa.
Il rigassificatore in questione verrÃ
realizzato dalla Gaz de France e sarà un impianto off-shore galleggiante,
cioè il cuore dell\'impianto stesso sarà una nave metaniera che stazionerÃ
permanentemente a circa 34 km dalla costa in corrispondenza della zona
Scossicci e svolgerà la funzione di riportare il metano allo stato
gassoso, sfruttando lo scambio termico con l\'acqua del mare, che si
raffredderà di circa 6/7°C. Questa nave avrà le dimensioni di circa
3 campi da calcio per un\'altezza di un palazzo di 12 piani e sarÃ
collegata attraverso una sorta di \"cordone ombelicale\" a terra dove
si troverà la stazione di odorazione e di ricompressione che provvederÃ
ad immettere il gas nella rete distributiva. In esercizio l\'impianto
conterrà 140\'000 mc di metano liquido e verrà rifornito con una frequenza
di 2 carichi alla settimana dalle navi metaniere provenienti dai paesi
fornitori ognuna con un carico identico alla nave fissa.
Fin qui i dati di fatto.
È naturale
ora porsi alcune domande che, nella loro banalità , costituiscono l\'approccio
di buonsenso al problema.
Per esempio: Qual è impatto ambientale
di un impianto di tali dimensioni? Qual è il rischio di disastro
corso dalle popolazioni locali? Qual è la dimensione dell\'area geografica
sottoposta ai rischi di cui sopra? Quali sono le ricadute economiche
soprattutto sulle attività turistiche? Sono state assolte tutte le
analisi di rispondenza alle normative vigenti? Che cosa succede alla
zona di mare interessata dalla diminuzione di temperatura dell\'acqua?
Perché al Comune di Portorecanati spetta il privilegio di decidere
(ed avere il benefit economico) per una zona ben più grande e ben più
popolosa del suo territorio?
E poi, volendo essere un po\' più
\"curiosi\": Come mai l\'impianto verrà posizionato in acque internazionali
ma proprio appena fuori del limite di visibilità dalla costa? E perché
gli impianti off-shore negli USA sono tutti ad almeno 140 km dalla costa?
L\'impianto è realmente economicamente vantaggioso e allo stesso tempo
ecologico?
Ma soprattutto: se è vero che si sta facendo una cosa così buona per il nostro paese, perché si fa di tutto perché i cittadini non sappiano nulla e le decisioni vengano prese dietro le loro spalle? Perché si mette il cittadino con le spalle al muro, lasciando la sola possibilità di interventi tardivi e in qualche modo inconcludenti? Perché i nostri amministratori non si sono informati e non ci hanno informato, chiedendoci poi attraverso forme di partecipazione attiva di esprimere la nostra opinione? In tal senso, il PD di Castelfidardo nel corso dell\'ultima riunione di circolo, ritenendo che la conoscenza del problema sia il primo passo per una scelta oculata, rispettosa del territorio e di quanti vi abitano, si è espresso in maniera unanime per richiedere all\'Amministrazione C.le di impegnarsi in una campagna informativa destinata ai cittadini e non riservata ai soli tecnici comunali, così come dichiarato nella nota diffusa dalla Giunta Comunale in data 06/11/09. Questa è, quindi, la nostra richiesta, ma anche il nostro impegno a svolgere un ruolo attivo nelle settimane che verranno affinché la questione venga definitivamente chiarita, come del resto già questo articolo vuole esserne un primo contributo.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 18-11-2009 alle 17:10 sul giornale del 19 novembre 2009 - 1271 letture
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