Una proposta di legge per valorizzare gli spacci di campagna

osteria delle casette potenza picena 2' di lettura 12/11/2009 - Il mondo perduto delle osterie, locande, taverne e spacci di campagna è oggetto di un progetto di legge presentato dal consigliere regionale Leonardo Lippi, coadiuvato dal prof.Fabrizio Lorenzotti, docente all\'università di Camerino.

L\'iniziativa è nata a seguito della presentazione del libro “L\'Osteria dei Pettorossi”, in cui l\'architetto e giornalista maceratese Gabor Bonifazi ha raccolto curiosità, tratti storici ed aneddoti di quel variegato mondo che si raccoglieva intorno a questi luoghi importanti del vivere quotidiano.


“Si tratta di un patrimonio importante della nostra cultura popolare e della tradizione della nostra provincia – aveva detto il consigliere Lippi, durante la presentazione di Recanati – questi luoghi vanno tutelati e valorizzati prima che cadano definitivamente nell\'oblìo”. Il volume, nato inizialmente come raccolta di articoli e testimonianze personali, si è poi trasformato in una ricostruzione antropologica, corredata da una vasta raccolta documentale dei luoghi che hanno ospitato locande, stazioni di posta e cantine.


L\'Osteria dei Pettorossi è dedicato a Dante Pettorossi, storico proprietario del Bar Nino di Macerata, e sta suscitando notevole interesse tra gli addetti ai lavori. Il progetto di legge in tre articoli prevede che la Regione, in collaborazione con i comuni, individui le osterie, le locande, le taverne e gli spacci di campagna ancora in attività e risalenti almeno al 1950 che costituiscono testimonianza storica e tradizionale della vita locale. Entro il 30 giugno del 2010 l\'elenco deve essere trasmesso alla Regione, che entro fine ottobre sorteggia un locale per provincia, che riceverà un finanziamento regionale di centocinquantamila euro da destinare alla sistemazione della viabilità che conduce all’esercizio e al recupero ed alla valorizzazione ambientale dell’area circostante.


Per il 2010 dovrebbe essere stanziata la somma di 850 mila euro. Anche l\'Unesco valorizza con importanti iniziative il recupero del patrimonio immateriale, definito come pratiche, rappresentazioni, espressioni, conoscenze e i saperi – così come gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati ad essi – che le comunità, i gruppi e, in alcuni casi, gli individui riconoscono come facenti parte del loro patrimonio culturale.






Questo è un articolo pubblicato il 12-11-2009 alle 18:44 sul giornale del 13 novembre 2009 - 1267 letture

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