Porto Recanati: il corredo di una sposa del 1891

corredo di una sposa 2' di lettura 20/08/2009 - A Porto Recanati in attesa dello scirocco, non si parlerà solo di ombrelloni chiusi e lettini accostati, di bilanci turistici, di arrivi e presenze, di risultati del fermo pesca, della piccola pesca, di quella col serraglio, di raccolta differenziata da rivedere, di strade e marciapiedi rattoppati ad altezze e carreggiate variabili, ma si parlerà anche di tradizione.

La prova tangibile della buona stagione sarà comunque il sicuro successo del Palio della sciabica, una folcloristica manifestazione clou delle feste patronali dedicate a S. Giovanni. Forse di questa cittadina rivierasca piace proprio quel dialetto che fu tanto amato da Emilio Gardini e la gestualità degli abitanti, che ancora riescono a mantenere vivide le tradizioni legate al mare.


Molto interessante era la cura che, fino ad una cinquantina di anni fa, si dava al corredo muliebre e in questo periodo di matrimoni sfarzosi, consumati in sontuose ville prese a prestito, è interessante rileggere un contratto stipulato con tanto di carta bollata da 50 centesimi il 7 giugno 1891: “Nota ed inventario di tutte le robe di corredo muliebre, dato in dote ad Annetta Cittadini, figlia del vivente Pasquale (facchino n.d.r.) nell’occasione che si congiunge in matrimonio con Giuseppe Casali, figlio del vivente Giovanni, domiciliati tutti in questo Porto.


Denominazione degli oggetti di corredo: letto completo, nove paia lenzuola, sei coperte, una imbottita, 50 camice, dieci paia foderette, 36 asciugamani, 24 salviette, dieci tovaglie da tavola, venti sottanini, sei busti, quattro maglie, 24 paia calzette, 28 sottane di diversi colori, un guancialone, 40 zinali, diciotto fazzoletti da naso, un abito di lana, un paio di pendenti di corallo, un paio boccole d’oro, un crocifisso d’argento, un paio di stivaletti, un paio pianelle, un comò di noce con toletta, un armadio”. Questi oggetti “sono stati ricevuti oggi dallo sposo Giuseppe Casali”.


Una nota curiosa: nell’elenco non si trova traccia di indumenti intimi. Va bene che il reggiseno venne inventato solo nel 1914, ma le mutande! I casi sono due: o sul finire dell’Ottocento non venivano indossate dalle “purtannare” o lo scrivano ha dimenticato di annoverarle tra i beni portati in dote…


   

da Gabor Bonifazi
architetto






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 20-08-2009 alle 16:34 sul giornale del 20 agosto 2009 - 3908 letture

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