Carta Canta presenta \'Dafne e il grande ragno\'

carta canta manifesto 2' di lettura 11/10/2008 - Cartacanta festival expò 2008 presenta sabato 11 Ottobre alle ore 18 presso la Sala Convegni dell’Ente Fiera di Civitanova Marche presenta “Dafne il Grande Ragno”, l’originale opera di Emiliano Corradetti e Giuditta Castelli. L’incontro è stato promosso dalla Biblioteca “Zavatti” di Civitanova Marche diretta da Carla Mascaretti in collaborazione della Nova Associazione titolare di Cartacanta e del Comune di Civitanova Marche.

Dopo il saluto di Marco Pipponzi, presidente del Consiglio di Biblioteca “Zavatti”, l’opera sarà introdotta dalla nota critica della professoressa Maria Elisa Redaelli, mentre la lettura sarà curata dalle voci di Stefano Bianchi, Monia Ciminari, Anna Maria Cipolloni, Colomba Di Pasquale, Sergio Fucchi, Armando Mastrangelo, Annamaria Ragni, Bruna Salvitti, Tiziana Stefanelli, Monica Tramannoni.


Dafne e il Grande Ragno si articola in due parti. La prima intitolata “Siamo noi, i romantici”, affidata alla sorprendente elaborazione poetica del giornalista Emiliano Corradetti il quale, scrive il prof. Edmondo Coccia, trova nell’amore e nella sua sede naturale, il cuore, la sua terapia contro il dolore, in un cosciente allontanarsi dalle ingannevoli “macchinazioni della mente”: l’approdo è il risolutivo immergersi in quell’ineffabile senso d’infinity, d’ “infinito” , “ritrovato” per sempre e per tutti gli uomini da un genio poetico (anch’egli marchigiano!) come Leopardi.


La seconda”Il furore dei sogni traditi”, commenta ancora il prof. Coccia, ci offre tutta una serie di dense “metafore” della vita, dove, in un lirico confine tra “reale” e “surreale”, si snoda il conflitto tra il bene ed il male (di straordinaria suggestione quelle “gocce di verità” trasformate in “putridi rigagnoli” dove “l’eterno bene affoga”). E si può vedere addirittura uno “schiaffo” all’insipienza umana, colpevolmente ignara delle vere cause di quello che ci si accontenta di definire “disagio giovanile”, in questa frase tanto lapidaria quando terribile: “Il fallimento di una vita non ha il peso d’un gioco in borsa, ma il volto disilluso e spento di tuo figlio”.


Scrive la prof.ssa Redaelli: “Il poema di Giuditta Castelli trascritto in veste teatrale o anche cinematografica è una grande opera – sogno, la cui bellezza – verità costituisce come una arena di conquiste letterarie: il Romanticismo, il Leopardi ed i poeti a noi contemporanei sono ben assimilati dall’autrice e così stabilmente presenti che vivono nello stesso contesto delle parole, dei sentimenti e dei concetti esistenziali.” Continua, quindi, l’attenzione data dalla Biblioteca “Zavatti” di Civitanova Marche alla poesia. Già dal 1994 opera il Gruppo \"Amici della Poesia\", fortemente voluto e coordinato dalla Direttrice della Biblioteca Carla Mascaretti, al quale appartengono artistici provenienti da diverse regioni d’Italia.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 11-10-2008 alle 01:01 sul giornale del 11 ottobre 2008 - 3400 letture

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